Molte donne hanno paura della terapia ormonale sostitutiva, tanto che otto donne su dieci quando entrano in menopausa chiedono al medico altre possibili soluzioni.
L’omeopatia e la fitoterapia offrono ottimi rimedi per affrontare i più comuni disturbi sulla menopausa.
Il problema di queste cure è che sono considerate innocue e spesso subentra il fai-da-te, invece devono essere consigliate da un medico per non diventare pericolose. Per esempio l’uso di prodotti ormonali a base di testosterone può provocare la perdita di capelli e la comparsa di peluria.

Un’azione più diretta sul tono dell’umore e sulle funzioni cognitive si ottiene con la somministrazione dei precursori del testosterone: DHEA e Pregnenolone. Si tratta di ormoni naturali, derivati dalla patata dolce, che hanno un duplice effetto: da un lato si trasformano in testosterone e dall”altro in estrogeni. Per questo potrebbero essere un’alternativa alla terapia ormonale sostitutiva, in donne che non prendono estrogeni.
Il pregnolone inoltre migliora l’umore, la memoria e accresce le energie.

Molto utili sono anche i fitoestrogeni, ne sanno qualcosa le donne orientali, grandi consumatrici di soia, che avvertono pochissimo i disturbi menopausali. Possono essere particolarmente indicati per le donne che non possono proseguire le terapie ormonali classiche a causa di familiarità al tumore al seno, tromboflebiti ed un seno fibrocistico.

I fitoestregeni si possono travare: nella soia come alimento che si consuma sotto forma di germoglio, oppure sottoforma di integratore in farmacia ed erboristerie. Ci sono anche altre piante che sono ricche di flavonoidi, sono:  l’angelica, il trifoglio, la salvia e il luppolo.

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