Benché sia noto che la cavità orale e l’intestino appartengano entrambi all’apparato digerente, è generalmente meno risaputo che il loro benessere è strettamente legato. Vediamo subito in quali termini dopo una breve introduzione.

La malattia parodontale è una delle malattie croniche più diffuse sul pianeta e generalmente si sviluppa a partire da una gengivite, cioè un’infiammazione reversibile dei tessuti molli che circondano il dente e mediata dalla risposta immunitaria nei confronti del biofilm presente sulle superfici dentali. Questa condizione eventualmente può progredire in una vera e propria parodontite, la quale è una patologia infiammatoria di tipo multifattoriale, che conduce alla distruzione delle strutture di supporto al dente e può causare la perdita dentale. Se un tempo si puntava il dito contro pochi microrganismi patogeni (es. Porphyromonas gingivalis), attualmente si ritiene che la causa dell’infiammazione cronica risieda in una condizione di disbiosi orale, cioè di sbilanciamento delle comunità microbiche nella bocca, piuttosto che dalla presenza di microrganismi di per sé. D’altra parte la risposta immunitaria dell’organismo mette in campo le cellule immunitarie (neutrofili, monociti, macrofagi, linfociti T e B) e scatena il proprio arsenale di molecole pro-infiammatorie nel tentativo di sconfiggere gli invasori. Qualora questa reazione sia particolarmente intensa o prolungata nel tempo, essa co-partecipa alla distruzione dei tessuti, tra cui l’osso alveolare.

Infiammazione orale e intestinale

Le malattie infiammatorie dell’intestino (colite ulcerosa e morbo di Crohn) sono caratterizzate dalla co-esistenza di sintomi extra-intestinali che possono manifestarsi prima o dopo i sintomi prettamente intestinali. In particolare spesso si assiste alla manifestazione orale di piostomatite vegetante, iperplasia gengivale, eruzioni vescicolari, ulcere aftose, parodontite e carie, gonfiore delle labbra, papillomatosi, lesioni polipoidi ed eventualmente aree di necrosi. Si aggiunga che è stata confermata una maggiore incidenza, estensione e gravità della parodontite nelle persone affette da malattie infiammatorie intestinali, soprattutto nella colite ulcerosa.

Un fattore importante per l’aumentata suscettibilità è rappresentato dal microbiota orale, cioè dall’insieme delle comunità microbiche esistenti nella nostra bocca. A riguardo molti studi hanno trovato nelle persone con malattie infiammatorie intestinali un microbiota orale estremamente differente ed alterato a livello delle gengive, della lingua e della saliva, anche nei bambini. Inoltre si ipotizza che l’infiammazione generale causata dalla colite ulcerosa o dal morbo di Crohn possano potenzialmente contribuire ad aumentare il rischio di parodontite attraverso la mediazione delle molecole infiammatorie e delle cellule immunitarie, i cui effetti hanno ripercussioni sullo stato infiammatorio a livello gengivale. Per di più l’incremento dello stato infiammatorio incentiva il riassorbimento osseo a livello degli alveoli e non solo. Basti pensare che un metabolismo osseo alterato è alquanto frequente nei pazienti con malattie infiammatorie intestinali e ciò potrebbe essere causato da terapie cortisoniche, deficit di calcio e vitamina D, ipogonadismo, malnutrizione, fumo, consumo di alcolici e bassa attività fisico-motoria.

Viceversa si suppone che anche la parodontite possa determina un’infiammazione sistemica di basso grado, la quale a sua volta potrebbe aumentare il rischio di malattie infiammatorie intestinali. Gli esperimenti di laboratorio lasciano ipotizzare al momento che questi collegamenti siano in parte mediati dall’ingestione dei batteri patogeni presenti nella bocca e nella saliva, che, una volta giunti nell’intestino, possono influenzare negativamente la composizione del microbiota e la barriera intestinale.

Concludendo le ricerche mostrano che l’infiammazione orale ed intestinale sono probabilmente collegate tra loro lasciando intravedere un sistema complesso di ripercussioni reciproche a livello infiammatorio e microbiologico.

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