I vasi sanguigni hanno la funzione importante di permettere la circolazione nel corpo dei nutrienti, dell’ossigeno e di numerose altre molecole. Tuttavia la loro struttura e funzione può essere messa in pericolo da uno stile di vita scorretto. Approfondiamo di più su questo argomento in questo articolo del Centro di Medicina Biologica.

La perdita della funzionalità dei vasi riflette una degenerazione progressiva e multifattoriale, che è stata imputata essere alla base del maggior rischio di aterosclerosi e di altre malattie cardiovascolari nell’invecchiamento. I meccanismi implicati coinvolgono più attori. Scopriamoli insieme.

I fattori coinvolti nell’aterosclerosi

Uno di questi è sicuramente lo stress ossidativo, che è provocato dal mancato equilibrio tra un’alta produzione di molecole reattive (tra cui i radicali liberi) ed un deficit della capacità anti-ossidante dell’organismo, che è data da molecole prodotte naturalmente dall’organismo (es. glutatione) ed introdotte attraverso l’alimentazione. In breve l’organismo non riesce a far fronte all’eccesso di molecole ossidanti e/o non è in grado di ripararne i danni a livello cellulare (es. DNA) e tissutale. Più specificatamente la fonte di queste molecole reattive può originare da varie cellule presenti nella parete dei vasi (detta anche endotelio) ed è strettamente collegata all’attività delle cellule immunitarie.

L’aumento dello stato infiammatorio e dello stress ossidativo rappresentano fattori chiave nello sviluppo delle alterazioni vascolari.

Un incremento delle molecole ossidanti e reattive è documentato nei seguenti casi:

  • Alimentazione sbilanciata e/o ipercalorica e/o con alto consumo di alcolici;
  • Tabagismo;
  • Attività fisica estenuante;
  • Esposizione a radiazioni (es. radioterapia) e raggi UV;
  • Terapie farmacologiche croniche attraverso l’attivazione del citocromo P450 nel fegato;
  • Ipertiroidismo.

Lo stress ossidativo determina uno sbilanciamento tra il danno a livello dei vasi sanguigni e le capacità di rigenerazione, oltre ad abbassare i livelli di ossido nitrico (NO), che possiede effetti protettivi sul sistema circolatorio e cardiaco.

L’importanza dello stile di vita

I cambiamenti dello stile di vita possono influenzare i meccanismi di riparazione vascolare, che sono responsabili di un minore rischio cardiovascolare negli anziani.

Le tradizioni alimentari dei paesi che si affacciano sul mar Mediterraneo hanno dato più volte prova di migliorare le capacità rigenerative dei vasi e di ridurre il rilascio dei radicali liberi. Questi effetti sono mediati dalle caratteristiche comuni delle “vere” diete mediterranee, che sono basate su un alto consumo di verdura e frutta di stagione, olio di oliva come fonte principale di grassi, cereali integrali, legumi, pesce e poca carne rossa, derivati del latte e vino. In particolare è stato osservato che un’alimentazione di questo tipo riduce i livelli di stress ossidativo, come per esempio l’ossidazione dei lipidi delle membrane, e riduce i marcatori pro-infiammatori. Ciò sembra legato agli effetti dei grassi monoinsaturi e degli antiossidanti naturalmente presente negli alimenti, soprattutto in quelli di origine vegetale come la frutta, le verdure, i cereali “veramente integrali”, i semi e la frutta secca. Per di più protegge le cellule dall’eccesso di radicali liberi interni e dalla senescenza, che riveste un ruolo rilevante nello sviluppo dell’aterosclerosi.

Una sana alimentazione ed una moderata attività fisica migliorano le disfunzioni endoteliali e lo stress ossidativo, due fattori coinvolti nelle problematiche a carico del sistema circolatorio e del cuore.

Le evidenze scientifiche mostrano che i flavonoidi contenuti in numerosi vegetali (es. mirtilli, ribes, lamponi, fragole ed agrumi) aumentano la resistenza dei capillari e riducono la loro permeabilità. Si aggiunga che altri studi hanno dimostrato che il consumo di alimenti ricchi di flavonoidi naturali come il thè, il cacao e la soia possono migliorare la funzione dei vasi nei pazienti affetti da malattie cardiovascolari e cerebrovascolari. Inoltre un’alimentazione corretta determina una maggiore biodisponibilità di ossido nitrico (NO), che partecipa al buon funzionamento del tessuto circolatorio migliorandone anche le capacità rigenerative.

E’ fondamentale rivolgersi sempre ad uno specialista per impostare una terapia nutrizionale personalizzata.

Senza dimenticare che la restrizione calorica mostra effetti benefici sul sistema cardiovascolare, alcuni dei quali sono collegati alla riduzione dei processi infiammatori e dello stress ossidativo. In maggior dettaglio la restrizione calorica sembra esercitare effetti protettivi nei confronti delle pareti dei vasi e del loro restringimento, come avviene nell’aterosclerosi, incidendo positivamente su numerosi fattori di rischio.

In conclusione le problematiche vascolari dipendono dall’interazione di numerosi fattori tra cui lo stato infiammatorio, le problematiche metaboliche e quelle nutrizionali. Questi processi devono essere valutati adeguatamente al fine di impostare una terapia specifica ed efficace in modo tale da poter intervenire sullo stato di salute vascolare.

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