La dieta del DNA consiste nell’applicazione delle scoperte genetiche nel campo della nutrizione e del metabolismo dei nutrienti. Sappiamo che i fabbisogni nutrizionali e le risposte fisiologiche agli alimenti non sono uguali per tutti e ciò dipende fortemente dal proprio DNA. In questo articolo scopriremo il perché.

In tutti gli esseri viventi il DNA è il materiale ereditario contenente le informazioni per dirigere le attività cellulari e guida lo sviluppo, il funzionamento ed il comportamento degli organismi. Questo enorme database di informazioni è codificato in sequenze di nucleotidi all’interno della molecola di DNA, che dà origine al genoma.

Il genoma umano consiste di 3,2 miliardi di coppie di nucleotidi

L’informazione contenuta nel DNA è organizzata in unità dette geni, di cui se ne stimano circa 20.000-25.000 nell’uomo. Ogni gene svolge una funzione specifica e generalmente contiene le istruzioni per la sintesi di proteine ed enzimi, che partecipano attivamente ai processi biologici delle cellule. Possiamo paragonare il DNA ad un vero e proprio database biologico, che le cellule sanno leggere attraverso uno specifico linguaggio in codice. Ma le informazioni depositate nel nucleo di ogni cellula non sono sempre uguali ed esistono naturalmente delle piccole differenze genetiche tra un individuo e l’altro, che ne specificano per l’appunto l’unicità. Una persona è unica non soltanto per il colore degli occhi o dei capelli, ma per tutti i processi biologici. Non da ultimo la nutrizione ed il metabolismo come evidenziato dalle ricerche degli ultimi decenni.

Dieta del DNA: funziona

È ben noto che la nutrizione è intimamente legata allo stato di salute e molti alimenti hanno dimostrato di avere un ruolo benefico o negativo in numerose condizioni cliniche. Ma le linee guida internazionali nel campo dell’alimentazione e della nutrizione sono basate su evidenze “medie” della popolazione. Ciò si scontra con il fatto che esistono differenze consistenti tra persona e persona per quanto riguarda i fabbisogni giornalieri e le risposte allo stesso nutriente. Questa diversità dipende fortemente dalle variazioni complesse che separano un DNA di una persona da quello di un altro. Perché esistono differenze abbastanza comuni nel DNA degli individui, che sono alla base della loro unicità dal punto di vista biologico e comportamentale.

Sappiamo, infatti, che le differenze interindividuali tra due persone riguardano milioni di diversi polimorfismi nel genoma. Tutto ciò è l’ambito di studio della genetica, che sta mettendo sempre più in luce le proprietà di queste variazioni genetiche e la loro interazione con gli stimoli ambientali (es. nutrizione e stile di vita). In merito gli avanzamenti scientifici hanno consentito di personalizzare sempre di più le strategie nutrizionali al fine di raggiungere o mantenere un ottimo stato di salute. In particolare le nuove tecnologie biomolecolari danno l’opportunità di tradurre in pratica le scoperte nel settore della genetica anche in medicina.

Sulla base delle più recenti evidenze in medicina è opportuno tener conto della variabilità individuale.

Raccomandazioni dietetiche troppo generali espongono al rischio di ricevere consigli salutari che possono essere inefficaci o persino controproducenti rispetto agli obiettivi prefissati. D’altra parte le raccomandazioni basate sul proprio stato di salute e sulle caratteristiche individuali sono più efficaci nell’ottimizzazione della nutrizione e delle strategie di salute. La nutrizione personalizzata, conosciuta anche con il nome di nutrigenetica, trasla in pratica gli effetti delle variazioni genetiche a livello del metabolismo energetico, del livello di sazietà ed appetito, dell’assorbimento dei nutrienti e di molti altri processi legati ai nutrienti. Inoltre l’importanza ed il valore di personalizzare le diete e le terapie nutrizionali è largamente confermato da crescenti evidenze scientifiche.

L’obiettivo della dieta genetica è di migliorare la salute tramite una nutrizione personalizzata.

Il campo della nutrigenetica studia come il genoma interagisca con la nutrizione nell’influenzare la salute. A titolo di esempio alcune varianti (o polimorfismi) genetici possono portare ad una minore capacità di tollerare gli alimenti (es. alcool, caffè) oppure ad una riduzione della capacità di digerire o metabolizzare opportunamente i cibi oppure influenzano il metabolismo dei nutrienti (es. grassi) con potenziali effetti correlati nel lungo termine. In generale la nutrigenetica si pone l’obiettivo di fornire raccomandazioni nutrizionali altamente specifiche che possono essere a loro volta utilizzare per conservare o raggiungere una condizione di salute. Non sorprende che questo tipo di approccio stia rivoluzionando il campo della nutrizione e della medicina in generale. Ovviamente il test del DNA non si sostituisce alle classiche analisi diagnostiche, ma le complementa. Ne consegue che grazie all’aiuto di uno specialista è possibile ‘individualizzare’ la dieta sulla base dello stato di salute, della documentazione clinica ed anche della genetica.

Dieta genetica: opinioni

Dieta genetica: prezzo

All’interno dei propri percorsi terapeutici il Centro di Medicina Biologica (Cembio) mette a disposizione dei pazienti test genetici all’avanguardia per evidenziare i fattori genetici di suscettibilità o di protezione nel campo della salute e della nutrizione. Tenendo sempre a cuore il concetto di personalizzazione, il Cembio personalizza le analisi genetiche a seconda delle esigenze e delle condizioni cliniche della persona al fine di costruire un percorso di cura valido ed efficace. Pertanto, in merito ai prezzi delle analisi di laboratorio è sempre necessario valutare in sede di consulto specialistico quali test effettuare integrandoli in una più ampia strategia di prevenzione o di terapia.

Dieta genetica esempio

Per esempio l’intolleranza al lattosio ha una componente genetica, perché la maggior parte della popolazione mondiale va incontro ad una diminuzione geneticamente programmata della sintesi di lattasi, l’enzima responsabile della scissione di questo zucchero. Ma sono state scoperte alcune varianti, che sono in grado di mantenere l’attività di questo enzima anche in età adulta permettendo una maggiore tolleranza nei confronti dell’ingestione del lattosio. Un altro esempio riguarda le interazioni complesse tra i nutrienti ed i polimorfismi genetici nel gene MTHFR. Questo gene codifica un enzima che è importante nei processi di metilazione, a loro volta importanti per numerose sintesi biochimiche. Variazioni abbastanza comuni in questo gene determinano una riduzione dell’attività enzimatica con un maggior rischio di carenza di folati e di incremento dei livelli di omocisteina.

I nostri specialisti possono aiutarti a scegliere ed interpretare al meglio i test di nutrigenetica.

Ma non finisce qui, perché sono stati scoperti numerosi altri polimorfismi che incidono sul metabolismo energetico, stress ossidativo, assorbito intestinale, fabbisogno di micronutrienti, resistenza insulinica e molto altro. In generale le differenze genetiche offrono una valida spiegazione delle differenti capacità individuali nell’ambito di un determinato processo biologico e fisiologico, oltre a poter aiutare a personalizzare una corretta terapia di cura.

Test del DNA per dieta

Le informazioni ricavabili dalle analisi genetiche possono essere utilizzate per costruire ad hoc una dieta o una terapia nutrizionale specifica. Questo è possibile perché, come abbiamo detto, avere o meno una determinata variazione a livello del DNA può influenzare numerosi aspetti nutrizionali e del metabolismo.

Il test avviene in modo indolore con un semplice tampone boccale, sufficiente per raccogliere un buon quantitativo di materiale genetico. Da qui può iniziare l’analisi della sequenza del DNA. Ad ogni modo è importante sottolineare che l’alimentazione venga personalizzata non soltanto sulla base del test genetico, ma tenendo ovviamente conto anche degli altri aspetti correlati alla salute. Perché presso il nostro Centro si cura la persona e non i suoi esami.

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Riferimenti bibliografici:

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