dieta tumore stomacoUna alimentazione per il tumore allo stomaco può funzionare? Quale dieta per il tumore allo stomaco? Esso è il quarto tumore più frequente ed uno dei più pericolosi dopo il tumore al polmone ed al fegato. Ogni anno sono diagnosticati quasi un milione di nuovi casi, soprattutto in Asia, Est Europa e Sud America. Si evidenziano, infatti, notevoli differenze nell’incidenza nelle varie aree geografiche del mondo. Benché l’incidenza di questo tipo di tumore sia diminuita nei paesi industrializzati, rimane comunque un problema sanitario notevole nei paesi in via di sviluppo. Il tumore gastrico rimane perciò una malattia relativamente diffusa e dalle caratteristiche particolarmente aggressive, soprattutto considerando che le diagnosi spesso avvengono già in fase avanzata. In particolare la maggior parte di casi di tumore allo stomaco (90%) sono di natura adenocarcinoma e, dal punto di vista anatomico, sono localizzati per lo più nell’antro e nel corpo dello stomaco.

Il processo tumorale prende avvio da una condizione di gastrite cronica, che determina la graduale perdita delle ghiandole gastriche e la progressione a gastrite cronica e successiva degenerazione dei tessuti. I sintomi più frequenti includono:

  • Dolore nella parte alta dell’addome;
  • Difficoltà a deglutire;
  • Inappetenza;
  • Perdita di peso;
  • Nausea;
  • Vomito;
  • Sangue nelle feci;
  • Pesantezza e gonfiore post prandiale.

Questo tipo di cancro è una malattia multifattoriale ed associata a fattori di natura sia genetica che ambientale. Benché i tumori gastrici di tipo ereditario siano rari, esiste probabilmente una suscettibilità genetica in caso di storia familiare positiva, che sembra influenzare i processi infiammatori.

La gastrite causata da H. pylori è il rischio principale: questo potrebbe evidenziare una possibile correlazione tra l’alimentazione e il tumore allo stomaco.

Il rischio predominante per il tumore allo stomaco è la gastrite indotta da Helicobacter pylori. Più specificatamente H. pylori è un batterio Gram negativo, che colonizza la mucosa gastrica in metà della popolazione. Questo microrganismo fu classificato dall’Organizzazione Mondiale della Salute come carcinogeno già dal 1994 ed il suo collegamento con il tumore allo stomaco è ormai ampiamente condiviso, soprattutto per quanto riguarda i ceppi che esprimono fattori di virulenza nocivi. I suoi effetti pro-cancerogeni dipendono dalle alterazioni dell’espressione genetica delle cellule dello stomaco e dalla reazione infiammatoria messa in campo dall’organismo. In merito si ritiene che una riduzione della sua diffusione contribuisca ad abbassare l’incidenza del tumore gastrico, come evidenziato in alcuni studi. Di fatto le terapie di eradicazione hanno dimostrato di ridurre il rischio di sviluppare il tumore allo stomaco con ampie potenzialità preventive.

Le infezioni da H. pylori non rappresentano il solo fattore di rischio nello sviluppo del tumore, in quanto bisogna tenere conto anche di altri fattori specificatamente inerenti allo stile di vita. Il fumo, per esempio, è un altro fattore di rischio ben noto per il tumore gastrico e chi non ha mai fumato o ha smesso ha meno probabilità di svilupparlo negli anni successivi.

I fattori legati allo stile di vita come l’alimentazione, il fumo e l’alcool influenzano significativamente il rischio di tumore gastrico.

Gli studi hanno evidenziato che diversi fattori nutrizionali incidono sul rischio oncologico. Innanzitutto uno dei principali indiziati è il sale, o meglio il suo abuso. Le evidenze in merito mostrano che un eccesso del comune cloruro di sodio nelle nostre tavole, sotto forma del normale sale da cucina o dei cibi conservati sotto sale, correla con il tumore allo stomaco. Inoltre il consumo eccessivo di sale danneggia la mucosa gastrica ed aumenta la possibilità di incorrere in infezioni da H. pylori e può promuoverne anche la virulenza aggravando la conseguente infiammazione, la quale a sua volta è collegata allo sviluppo tumorale. D’altra parte i prodotti di origine vegetale, in particolare la frutta, sono probabilmente protettivi per lo stomaco e proteggono dal tumore allo stomaco, soprattutto in coloro con l’abitudine del fumo.

Una dieta contro il tumore allo stomaco: sana e ricca di verdura e frutta

Alimentazione per il tumore allo stomacoUna alimentazione contro il tumore allo stomaco sana può essere la giusta risposta per questo tipo di cancro. Se da un lato il mondo dei vegetali (legumi inclusi) offre protezione, lo stesso non si può dire per un abuso dei prodotti animali, che, in eccesso, sembrano esercitare effetti sfavorevoli. Gli alimenti affumicati e la carne processata, grigliata o cotta ad alte temperature aumenta probabilmente il rischio. Ciò potrebbe essere determinato dalla formazione di sostanze nocive e cancerogene. I cancerogeni, infatti, contenuti negli alimenti o di origne ambientale possono entrare in contatto con l’epitelio gastrico causando alterazioni genetiche. Come per esempio i nitrati, che possono svolgere un ruolo nel tumore gastrico, in quanto contribuiscono nel tratto digerente alla formazione di composti azotati ad azione mutagena e cancerogena. Sappiamo che molti alimenti contengono alte concentrazioni di sale e di nitriti. Inoltre la carne rossa promuove la formazione di questi composti attraverso una reazione chimica tra l’ossido nitrico le proteine emoglobina o mioglobina, oltre a promuovere lo stress ossidativo attraverso il ferro presente.

Dato che il tumore allo stomaco è una patologia grave l’alimentazione deve essere adeguata alla singola persona con la supervisione di uno specialista.

Un altro elemento di cui tenere conto è la fibra vegetale, cioè quella componente che resiste alla digestione e raggiunge l’intestino, dove può esercitare effetti benefici interagendo con i microrganismi residenti (microbiota). È stato osservato che la fibra può neutralizzare gli effetti cancerogeni dei nitriti alimentari riducendone la concentrazione nello stomaco e si calcola che un aumento di 10 g di fibre al giorno è associato ad una riduzione del 44% del rischio di tumore gastrico.

È importante che la dieta per il tumore allo stomaco sia varia ed equilibrata in modo tale da acquisire tutti i micronutrienti essenziali per l’organismo come per esempio le vitamine. Specialmente quelle di tipo A, C ed E sembrano particolarmente protettive ed è bene assumerle quotidianamente attraverso gli alimenti per coprire i fabbisogni del nostro organismo. Una buona copertura, infatti, è risultata protettiva per il tumore gastrico. L’importanza dello stile di vita è supportato dal fatto che questi effetti protettivi non si verificano invece con l’utilizzo di integratori, i quali, è bene ricordarlo, non sostituiscono abitudini sane. Infine, non bisogna dimenticare che l’alcool è fortemente associato al tumore allo stomaco e può compromettere l’eradicazione di H. pylori.

Le raccomandazioni del Cembio

Concludendo l’alimentazione e il tumore allo stomaco sono legati, e che lo stile di vita adottato può incidere con l’alimentazione sul  allo stomaco (e non solo). La scienza della nutrizionale, tuttavia, non si ferma al solo ambito preventivo, ma fornisce anche un ausilio ed un supporto nel post-diagnosi. In questi casi si raccomanda di rivolgersi ad uno specialista per la valutazione di una terapia adeguata e personalizzata sulla base dei fattori clinici e dietetici.  Nel campo della nutrizione oncologica non esiste una dieta standard e valida per tutti, bensì è fondamentale essere seguiti da uno specialista per tenere conto degli esami diagnostici, del tipo di tumore, dei sintomi e delle terapie pregresse o previste.

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Bibliografia essenziale:

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