Gioia, tristezza, paura, disgusto, sorpresa, rabbia fanno parte del nostro “bagaglio emotivo”, cioè l’insieme delle emozioni che danno colore alle nostre giornate e svolgono funzioni fondamentali per il nostro benessere mentale. E’ noto che saper regolare adeguatamente le emozioni è protettivo non solo per le malattie psicologiche, ma anche per quelle fisiche. Tuttavia, alcune persone, anzi come vedremo molte, vivono in una continua ed indesiderata condizione di sofferenza soggettiva. Stiamo parlando dei disturbi del tono dell’umore, che avvengono quando l’alterazione emotiva è di durata ed intensità eccessive, si manifesta senza alcuna causa oppure è a essa sproporzionata assumendo caratteristiche lontane dall’esperienza affettiva normale.
A riguardo l’Organizzazione Mondiale della Sanità prevede che entro il 2020 la depressione costituirà la seconda causa di disabilità nel mondo superando anche l’impatto delle malattie cardiovascolari. Per quanto riguarda l’Italia, invece, si stima che l’11% della popolazione soffra nel corso della vita di depressione, i cui sintomi determinano in media la perdita di trenta giorni di normale attività e di venti giorni lavorativi nel giro di sei mesi. Le donne hanno una probabilità doppia di soffrire di depressione, probabilmente a causa delle condizioni socioculturali attuali, e l’età d’insorgenza è nella maggior parte dei casi situata tra i 18 ed i 24 anni. La situazione non è delle migliori anche per quanto riguarda i disordini ansiosi (generalizzato, attacchi di panico, fobie, disturbo da stress post-traumatico o ossessivo-compulsivo), che secondo le statistiche più recenti colpiscono circa il 16-20% degli europei ad un certo punto della vita.
Nell’antica medicina cinese i disturbi mentali sono interpretati alla luce di una visione integrata del corpo e della mente ed i sintomi psichici e fisici sono considerati strettamente legati ed interdipendenti l’un dall’altro. Sia le emozioni sia le alterazioni biologiche, perciò, sono in grado di produrre disturbi mentali, che si manifestano con gravità e durata variabili. Un metodo per porvi rimedio è l’agopuntura.
Sulla base delle attuali evidenze scientifiche l’agopuntura, oltre ad essere utile nella cefalea, nel controllo del dolore e degli effetti avversi alle terapie oncologiche, è raccomandata per il trattamento dell’ansia e della depressione lieve e moderata. Il fondamento scientifico di questa metodica risiede negli effetti esercitati sul sistema nervoso, che è sollecitato a produrre e liberare numerose molecole attive. L’agopuntura, inoltre, ha dimostrato di influenzare i circuiti cerebrali coinvolti nella regolazione delle emozioni, che sono alla base dei disturbi ansiosi e depressivi. Le evidenze scientifiche confermano che l’agopuntura, da sola oppure associata ad altre terapie, riduce la sintomatologia depressiva con un’efficacia paragonabile ai farmaci antidepressivi. In aggiunta sono stati documentati miglioramenti duraturi della sintomatologia ansiosa, anche quella resistente ad ogni altro tipo di trattamento.
In conclusione l’agopuntura, all’interno di un percorso terapeutico centrato sul paziente, rappresenta un metodo sicuro ed efficace per i disturbi del tono dell’umore. Per ricambiare un sorriso con il sorriso.
Per informazioni rivolgersi al Centro di Medicina Biologica.
Bibliografia essenziale:
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