Dispepsia

La dispepsia è un disturbo digestivo caratterizzato da un’alterazione delle capacità dell’organismo di digerire e scomporre i cibi, che attraversano il tratto digerente. La loro diffusione nella popolazione generale li rende una delle problematiche di salute più ricorrenti e non prive di conseguenze.

Scopri di più su questo argomento nei seguenti paragrafi e su come li affrontiamo nel Cembio. Buona lettura!

Problemi digestivi: introduzione

I problemi digestivi, o formalmente dette dispepsie, sono disturbi molto comuni e secondo le ultime stime riguardano circa il 10% delle persone, di cui circa quattro casi su cinque non hanno alterazioni rilevabili tramite le indagini classiche (es. gastroscopia). Generalmente si tratta di un disturbo persistente e con sintomi fluttuanti, ma talvolta queste problematiche possono essere così intense e persistenti da avere ripercussioni sulla qualità di vita e sulle attività sociali quotidiane.

A differenza di quello che comunemente si pensa le difficoltà digestive non sono dovute soltanto allo stomaco, ma possono originarsi anche a partire dagli altri organi coinvolti come il fegato, l’intestino tenue ed il pancreas.

Quali sintomi ci sono?

I sintomi principali della dispepsia sono i seguenti:

  • Dolore nell’alto addome;
  • Sazietà precoce;
  • Sensazione di bruciore gastrico;
  • Pienezza dopo i pasti;

Possono anche esserci eruttazioni frequenti, alitosi così come episodi di nausea. Inoltre, non è infrequente osservare la presenza simultanea di altri disturbi gastrointestinali come il reflusso gastroesofageo, sindrome del colon irritabile, vescia iper-reattiva e fatica cronica.

Quali fattori di rischio per i disturbi digestivi?

I fattori di rischio principali includono:

  • Sesso femminile;
  • Fumo;
  • Disagio e stress psicofisico;
  • Utilizzo di farmaci anti-infiammatori non steroidei;
  • Infezioni enteriche come per esempio da Helicobacter pylori;
  • Obesità.

Circa l’80% delle persone con difficoltà digestive riferisce un’associazione con i pasti, anche se è opportuno sottolineare che l’effetto dei cibi non dipende solo dalla loro composizione, bensì da numerosi fattori individuali e fisiologici. Ne consegue che, accanto alle cure specifiche, anche l’alimentazione non può essere standard per tutti ma deve tenere conto delle caratteristiche individuali. Detto ciò, in generale le bevande gassate, il piccante ed i cibi più grassi tendono a peggiorare i sintomi.

I meccanismi coinvolti nella maldigestione

Per quanto riguarda le disfunzioni gastriche il disturbo può essere dovuto ad alterazioni della motilità dello stomaco, il quale mostra un minor tempo di svuotamento, specialmente in presenza di sazietà precoce, nausea e vomito. Oppure lo stomaco può essere particolarmente ipersensibile alla distensione meccanica o agli acidi gastrici, soprattutto in caso di gonfiore, malessere ed eruttazioni frequenti. Inoltre, un altro aspetto importante è la presenza di uno stato infiammatorio a livello della mucosa gastrica. In tali casi si assiste ad un cospicuo richiamo di globuli bianchi, soprattutto di quelli detti mastociti ed eosinofili, che rilasciano mediatori pro-infiammatori, i quali a loro volta possono danneggiare l’organo, infrangere la sottile mucosa di rivestimento ed interferire con il funzionamento dei nervi associati. Un aumento dell’attivazione immunitaria e della permeabilità della mucosa dello stomaco possono portare a rallentamento gastrico, aumento della sensibilità viscerale e disfunzione della motilità.

Lo stato infiammatorio correla con la gravità dei sintomi digestivi e gastrointestinali.

La comunità microbica residente a livello del piccolo intestino (e quindi non del colon) costituisce un altro fattore di rilievo. In particolare una proliferazione eccessiva dei batteri presenti nel primo tratto intestinale è associata a difficoltà digestive, diarrea e gonfiore addominale. Le cause di ciò possono essere collegate ad un’infiammazione dell’intestino tenue, minore secrezione di acidi biliari, abuso di probiotici, costipazione e/o deficit immunitari. Per di più in merito ai microbi è ben noto il ruolo dell’infezione da Helicobacter pylori nello sviluppo della gastrite. Ad ogni modo si stima che solo il 5% di tutte le dispepsie sia causata da H. pylori; pertanto possono contribuire a questo disturbo anche altri microrganismi patogeni ed in generale una disbiosi a livello gastrico e dell’intestino tenue.

Infine, si segnala un coinvolgimento dell’asse intestino-stomaco in cui partecipano lo stress, la sofferenza psicologica ed i cambiamenti nel funzionamento di alcune aree cerebrali coinvolte nell’elaborazione delle sensazioni viscerali, come evidenziabile in caso di disturbi d’ansia e del tono dell’umore.

Le patologie associate

La dispepsia è presente spesso anche in caso di:

  • Ulcera peptica;
  • Reflusso gastroesofageo;
  • Calcoli alla cistifellea;
  • Infiammazione del duodeno;
  • Malattie pancreatiche;
  • Tumori gastro-esofagei.

Le complicanze della cattiva digestione

A sua volta la difficoltà digestiva aumenta il rischio di andare incontro in futuro a infezioni gastrointestinali, carenze di micronutrienti, anemia, perdita di peso altrimenti ingiustificato e ad alcune malattie autoimmuni.

Cembio: la soluzione alla digestione difficile

Il Centro di Medicina Biologica si occupa delle problematiche relative al tratto gastrointestinale tramite cure e trattamenti mirati. Come riassunto in questo articolo la cattiva digestione rappresenta un vero e proprio ostacolo al corretto nutrimento dell’organismo, in quanto gli alimenti non possono essere digeriti appieno e pertanto non possono neanche essere assorbiti. Inoltre, un malfunzionamento dello stomaco, come per esempio nel caso della gastrite cronica, espone il tratto gastrointestinale a malassorbimento, disbiosi ed infezioni.

I nostri specialisti affrontano la cattiva digestione attraverso percorsi terapeutici da valutare in sede di consulto ed anche attraverso analisi diagnostiche avanzate, che permettono di mettere in luce eventuali disfunzioni nell’ambito microbico, infiammatorio, ormonale e nutrizionale. Accanto ai cambiamenti dietetici e dello stile di vita, riteniamo fondamentale affrontare questo disturbo tramite terapie adeguate e personalizzate sulla base della singola Persona al fine di ridurre i fattori di rischio e risolvere finalmente la problematica.

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    Riferimenti bibliografici essenziali:

    • Ford AC, Mahadeva S, Carbone MF, Lacy BE, Talley NJ. Functional dyspepsia. Lancet. 2020 Nov 21;396(10263):1689-1702;
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