Tiroidite di Hashimoto Dieta

Vuoi sapere quali sono i collegamenti tra la tiroidite di Hashimoto, la dieta e l’alimentazione? Ecco l’argomento di questo articolo del Centro di Medicina Biologica.

La tiroidite di Hashimoto è una malattia autoimmune che colpisce la tiroide, che è una ghiandola endocrina localizzata poco sotto il collo. È la causa più frequente di ipotiroidismo ed ha alla base un processo infiammatorio, che con il passare de tempo porta ad un graduale declino della funzionalità tiroidea.

 

Tiroidite di Hashimoto dieta: sintomi, cause, diagnosi e rimedi

La tiroidite di Hashimoto tende a svilupparsi nel corso degli anni ed all’inizio una buona percentuale di persone non nota particolari sintomi, pur in presenza di marcatori autoimmuni positivi. Ma man mano che il danno infiammatorio della tiroide provoca una minore secrezione degli ormoni tiroidei possono comparire diversi sintomi tra cui i principali sono i seguenti:

  • Aumento di peso non altrimenti giustificato;
  • Stanchezza fisica e mentale;
  • Stitichezza;
  • Sensibilità al freddo;
  • Pelle secca e ruvida;
  • Dolori muscolari;
  • Bassa tolleranza agli sforzi fisici;
  • Alterazioni o oscillazioni del tono dell’umore;
  • Anomalie del ciclo mestruale.

In alcuni casi la tiroide può andare incontro a ingrossamento con la comparsa del gozzo, che potrebbe causare difficoltà nella deglutizione. La diagnosi di tiroidite di Hashimoto deve essere effettuata da uno specialista sulla base dei sintomi e dei segni di infiammazione tiroidea e di autoimmunità. In merito sono importanti le analisi dei livelli ormonali, anticorpali ed eventualmente effettuare l’ago-aspirato per escludere altre cause.

La tiroidite autoimmune è un disturbo autoimmune basato sulla disregolazione del sistema immunitario.

La tiroidite di Hashimoto è influenzata da numerosi fattori genetici, ambientali e legati allo stile di vita. Per esempio intervengono aspetti legati all’immunità, al metabolismo, alla nutrizione, al benessere intestinale ed al profilo ormonale, il quale non si limita solo agli ormoni T3 e T4 della tiroide. Per questi motivi si raccomanda di rivolgersi ad uno specialista al fine di valutare gli aspetti clinici, i dosaggi ormonali e lo stato di salute generale (e non solo tiroideo). Ne consegue che per gestire la problematica autoimmune è necessario adottare una prospettiva completa del funzionamento dell’organismo e del benessere della persona tramite l’utilizzo di analisi, test e terapie mirate. Eventuali rimedi devono essere discussi e valutati da uno specialista, in quanto il “fai da te” può essere controproducente, oppure può tamponare temporaneamente solo i sintomi (e non le cause) e far perdere tempo prezioso.

Come riconoscere la tiroidite di Hashimoto e che cosa fare

È opportuno sottolineare che in caso di tiroidite autoimmune le cure e le terapie devono essere personalizzate ad hoc per ciascuna persona, in quanto ciascuno di noi è differente dagli altri non solo per motivi genetici, ma anche prettamente biologici, fisiologici ed individuali in base alla propria storia. Secondo il Centro di Medicina Biologica le cure devono soffermarsi sulla regolazione del sistema immunitario, il che non vuol dire attivarlo ulteriormente, bensì promuovere i meccanismi di auto-regolazione e di tolleranza immunitaria, che vengono compromessi nelle malattie autoimmuni. Inoltre l’ambito endocrino deve essere considerato nella sua complessità e dinamicità tenendo sempre a mente che gli ormoni tiroidei vengono influenzati anche da numerosi altri ormoni circolanti (es. cortisolo, ormoni sessuali). In aggiunta un ruolo importante è dato dalla funzionalità e dall’integrità dell’apparato digerente e del microbiota.

Nell’ambito di una cura integrata della tiroidite di Hashimoto le terapie si focalizzano sull’intero stato di salute della persona e non soltanto sui sintomi manifesti. Una tra queste (ma non la sola) è sicuramente l’alimentazione. Infatti una terapia nutrizionale corretta e specifica per i fabbisogni della persona rappresenta un supporto utile per tenere sotto controllo la tiroidite e migliorare i parametri autoimmuni (insieme ad altre terapie specifiche). Approfondiamo questo argomenti nei seguenti paragrafi.

Alimentazione giusta e cibi da evitare

Un’alimentazione equilibrata fornisce i nutrienti ed i micronutrienti essenziali per il buon funzionamento dell’organismo, tiroide inclusa. In particolare in chi soffre di tiroidite di Hashimoto è frequente riscontrare varie carenze nutrizionali, soprattutto del ferro e della vitamina D.

È ben noto che una carenza di ferro ostacola il metabolismo tiroideo e molte persone con tiroidite hanno deficit di ferro, a causa della frequente associazione con gastriti e problematiche di malassorbimento intestinale. Pertanto oltre all’alimentazione è fondamentale prendersi cura del benessere intestinale, perché un’alimentazione corretta apporta pochi benefici se la digestione e l’assorbimento sono disturbati. Per quanto riguarda il ferro gli alimenti più ricchi sono la carne, il tuorlo d’uovo, i molluschi, gli spinaci ed i legumi.

Un aspetto importante è sicuramente dato dalla vitamina D, i cui livelli tendono ad essere più bassi rispetto alla normalità. Ciò però non dipende solo dall’alimentazione, in quanto bassi livelli possono essere dovuti anche al malassorbimento ed infiammazione intestinali ed alla scarsa esposizione solare all’aperto. C’è anche la possibilità che la vitamina D sia in parte una conseguenza della stessa malattia. Senza dimenticare che esistono varianti genetiche diffuse nella popolazione in grado di influenzare negativamente la capacità della vitamina D di agire sul sistema immunitario.

Una terapia nutrizionale personalizzata supporta i processi di regolazione dell’organismo.

Un discorso a parte merita lo iodio, che è un oligoelemento essenziale per la funzionalità tiroidea e la sintesi ormonale. È fondamentale che la tiroide abbia un sufficiente rifornimento di iodio in modo tale da non compromettere le sue attività. In particolare il fabbisogno giornaliero di iodio è di circa 150 µg e di 250 µg durante la gravidanza e l’allattamento. Lo iodio si trova soprattutto nei pesci, nei crostacei, nelle alghe e nei molluschi. Tuttavia, a differenza di quanto si crede secondo le ultime evidenze un consumo troppo abbondante di alimenti contenenti iodio può facilitare la formazione di molecole immunogeniche, che possono aumentare il rischio di tiroidite autoimmune. Pertanto si raccomanda di mantenere un giusto equilibrio, perché sia la carenza che l’eccesso sono pericolosi. In merito noi del Centro di Medicina Biologica effettuiamo test innovativi per l’analisi degli oligoelementi all’interno delle cellule tramite test molto più accurati e sensibili rispetto a quelli ematici e tradizionali al fine di valutare eventuali carenze oppure accumuli silenti.

È necessario valutare in modo individualizzato diversi aspetti nutrizionali, gastrointestinali e metabolici.

La tiroidite di Hashimoto mostra un’associazione con la celiachia, che è una malattia caratterizzata dall’infiammazione cronica e dalla distruzione dei villi intestinali in seguito all’ingestione del glutine, che è una proteina contenuta nel frumento, nella segale, nell’orzo, nel farro e nell’avena. Pertanto insieme ad un professionista è possibile effettuare test specifici per la valutazione delle intolleranze e di eventuale celiachia o di sensibilità al glutine.

Infine si consiglia di moderare il consumo di alcool e di scegliere alimenti semplici evitando fritture e grigliature. Dato lo stretto collegamento tra l’ipotiroidismo ed il metabolismo, è opportuno affrontare l’eccesso di peso tramite un’alimentazione equilibrata ed una sana attività fisica. Pertanto è bene evitare il consumo eccessivo di zuccheri semplici, cereali raffinati, cibi industriali, burro, margarina e le bevande zuccherate. Se soffri di sovrappeso o di obesità i nostri specialisti ti possono aiutare a raggiungere e, soprattutto, a mantenere un peso il più possibile salutare.

Bibliografia essenziale:

  • Ajjan RA, Weetman AP. The Pathogenesis of Hashimoto’s Thyroiditis: Further Developments in our Understanding. Horm Metab Res. 2015;47(10):702‐710;
  • Hu S, Rayman MP. Multiple Nutritional Factors and the Risk of Hashimoto’s Thyroiditis. Thyroid. 2017;27(5):597‐610;
  • Ucan B, et al. Vitamin D Treatment in Patients with Hashimoto’s Thyroiditis may Decrease the Development of Hypothyroidism. Int J Vitam Nutr Res. 2016;86(1-2):9‐17;
  • Fröhlich E, Wahl R. Microbiota and Thyroid Interaction in Health and Disease. Trends Endocrinol Metab. 2019;30(8):479‐490.

In Conclusione

In conclusione all’interno di un percorso di cura integrato l’alimentazione rappresenta un valido aiuto nella cura degli aspetti autoimmuni, ormonali e nutrizionali della tiroidite di Hashimoto. Scopri di più sulle analisi e terapie del Centro di Medicina Biologica!

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