Aterosclerosi

L’aterosclerosi è la principale causa delle malattie che colpiscono le arterie e delle loro complicazioni. La malattia aterosclerotica è caratterizzata dall’ispessimento e dall’indurimento delle pareti arteriose e contribuisce direttamente allo sviluppo delle patologie cardiovascolari. Vediamo di che cosa si tratta in questo articolo del Centro di Medicina Biologica!

Definizione della malattia

L’aterosclerosi può essere definita come una patologia che provoca il restringimento delle arterie a causa della formazione di placche interne al vaso. Il termine più generico arteriosclerosi è utilizzato quando le pareti delle arterie perdono di elasticità e si ispessiscono. Ciò provoca una riduzione del diametro interno con una conseguente riduzione del flusso ematico ed una perdita dell’elasticità, della capacità di contrarsi e di rilassarsi da parte dei vasi.

L’aterosclerosi rappresenta la causa più frequente di arteriosclerosi delle grandi e medie arterie con la formazione di ateromi caratteristici.

Placche aterosclerotiche: la patologia

L’ateroma e le sue complicanze rappresentano la principale causa di morte nei paesi occidentali. Esso colpisce per lo più le grandi e le medie arterie e mai nelle vene. Tra le arterie più colpite ci sono: l’aorta, le coronarie, le carotidi, le arterie cerebrali, femorali e iliache.

L’ateroma è costituito dal deposito di materiale ricco di grassi nella porzione più interna delle arterie insieme alla presenza di risposte cellulari tipiche. Le lesioni ateromatose sono definite placche, che contengono al loro interno una miscela di grassi, di sostanze fibrose e di mediatori infiammatori.

La condizione infiammatoria ed ossidativa svolgono ruoli rilevanti nell’aterosclerosi.

L’endotelio è fatto da un sottile strato epiteliale che ricopre la superficie interna dei vasi sanguigni e controlla il flusso di liquidi e di sostanze rispetto ai tessuti vicini. Ebbene, si ritiene che l’aterosclerosi sia conseguente ad una disfunzione infiammatoria dell’endotelio. In particolare la placca ateromatosa rappresenta una risposta al danno endoteliale persistente, anche se di bassa intensità. Questi eventi agevolano l’adesione delle piastrine, la migrazione dei globuli bianchi e l’accumulo di lipidi a livello vasale. In special modo l’attività infiammatoria merita una particolare attenzione, in quanto le cellule immunitarie liberano molecole (dette citochine), che peggiorano la composizione della placca.

Il danno endoteliale consente l’ingresso del colesterolo LDL nel vaso e grazie alla partecipazione delle cellule immunitarie si crea una prima sporgenza, che poi con il passare del tempo degenera diventando sempre più fibrotica. Nel frattempo avviene un progressivo indebolimento della parete arteriosa, mentre l’endotelio diventa man mano sempre più fragile e spesso si ulcera permettendo l’aggregazione delle piastrine e la trombosi.

Che cos’è l’aterosclerosi: cause, sintomi e fattori di rischio

Quando il rivestimento fibroso della placa si rompe si può dare avvio alla formazione di un trombo, il quale può occludere improvvisamente e completamente le coronarie o altre arterie già ristrette. Altre complicazioni sono la riduzione del flusso ematico e la formazione di aneurismi.

La riduzione del flusso causa bassi livelli di ossigeno nei tessuti e nei muscoli. Pertanto quando il fabbisogno di ossigeno aumenta come per esempio quando si cammina a passo svelto insorgono dolori simili a crampi. Inoltre nei casi più gravi ciò può avvenire persino a riposo insieme alla perdita dei peli, cicatrizzazione lenta e pelle liscia e lucente. Nei casi molto gravi l’occlusione completa può produrre gangrena con lesioni dolorose e dal colore blu-porpora.

Ecco un elenco dei principali fattori di rischio per l’aterosclerosi:

  • Età: il numero e la gravità delle placche aterosclerotiche cresce con l’età.
  • Sesso: si ritiene che la donna prima della menopausa sia maggiormente protetta rispetto agli uomini
  • Fattori genetici familiari
  • Dislipidemia con alti livelli di colesterolo LDL ossidato
  • Ipertensione arteriosa persistente o non trattata;
  • Diabete mellito;
  • Fumo di sigarette;
  • Sovrappeso o obesità
  • Alti livelli di stress ed agitazione.

Segni dell’aterosclerosi

Le complicanze legate all’alterazione strutturale dei vasi sono dovute al restringimento del calibro delle arterie, che conduce ad una minore perfusione dei tessuti ed a bassi livelli di ossigenazione. Questo quadro nei casi più avanzati può portare persino alla morte delle cellule per mancanza di ossigeno. Inoltre il danno a livello della parete interna dei vasi (endotelio) predispone alla formazione di pericolosi trombi, mentre la perdita delle capacità elastiche è uno dei fattori più rilevanti nello sviluppo di aneurismi, cioè una dilatazione anormale e focale dell’arteria.

L’ingrandimento della placca aterosclerotica può ridurre notevolmente la grandezza del lume provocando malattie vascolari periferiche, ictus ed infarto.

Come si forma: proteina C reattiva

La proteina C reattiva (PCR) è una piccola proteina sintetizzata nel fegato e secondariamente dal tessuto adiposo. I suoi livelli nel sangue vengono utilizzati come marker aspecifico di infiammazione, infezioni e danno ai tessuti. Questa proteina contribuisce alla progressione dell’aterosclerosi attraverso diversi meccanismi come l’alterazione dell’endotelio, il reclutamento immunitario nelle sedi lesionate e l’aggregazione delle piastrine. Elevati livelli di PCR (>3 mg/L) sono associati ad un maggior rischio di sviluppare l’aterosclerosi e le sue complicanze.

Prevenzione, diagnosi e trattamento dell’aterosclerosi

Molte persone non sanno di avere l’aterosclerosi, perché i sintomi tendono a scatenarsi nelle fasi più avanzate della malattia. Se l’aterosclerosi non è presa in tempo peggiora e le arterie vanno incontro ad un sempre maggior restringimento, il quale a sua volta ostacola il passaggio di ossigeno ai tessuti. Quando ciò coinvolge i muscoli cardiaci può comparire dolore toracico (angina), che spesso precede gli attacchi di cuore.

È possibile prevenire l’aterosclerosi? La risposta è sì.

In primo luogo è opportuno avere uno stile di vita attivo ogni giorno e consumare alimenti salutari e densi di veri nutrienti, cioè di minerali, oligoelementi e antiossidanti. È ben noto che chi consuma grandi quantità (o troppo spesso) di zuccheri semplici, dolciumi ed alimenti ipercalorici e ricchi di grassi saturi è a maggior rischio di sviluppare malattie cardiovascolari. Inoltre si consiglia di evitare l’eccesso di alcool e di consumare il meno possibile merendine ed altri prodotti industriali, in cui i grassi subiscono processi di trasformazione ad alte temperature.

È possibile trattare l’aterosclerosi in atto? La risposta è ancora sì.

In caso di aterosclerosi si raccomanda sempre di rivolgersi ad uno specialista, in quanto è opportuno valutare lo stato di salute dell’intera persona e non soltanto i livelli di colesterolo. A differenza di quanto generalmente si crede il colesterolo non è un affidabile fattore di rischio ed i suoi livelli dipendono sia dalla genetica che dallo stile di vita in toto. Invece è molto più importante considerare l’impatto dell’infiammazione e dello stress ossidativo, che è dato dallo sbilanciamento tra radicali liberi e la barriera antiossidante del corpo.

La cura dell’alimentazione e dello stile di vita sono aspetti fondamentali di una vera prevenzione.

Sulla base delle evidenze più recenti l’infiammazione cronica dei vasi del sangue rappresenta un fattore chiave nello sviluppo delle malattie cardiovascolari. È pertanto fondamentale affrontare insieme allo specialista l’eccessivo stato infiammatorio, che porta a danni vascolari e promuove la formazione delle placche. Ciò può esser raggiunto tramite cure e terapie mirate, insieme alla cura di un’alimentazione salutare.

Un altro aspetto rilevante è la gestione del sovrappeso, dell’obesità e delle problematiche metaboliche. Accanto all’aterosclerosi è frequente osservare la presenza anche di ipertensione arteriosa, aumento dello stato infiammatorio e disturbi metabolici come la sindrome metabolica ed il diabete. Infine è opportuno tenere a bada i livelli di stress eccessivo moderando il quantitativo di eventi stressanti e di pressioni esterne nel corso della giornata. In merito le sedute di biofeedback rappresentano un’opzione valida ed efficace per ridurre gli effetti dello stress sull’organismo.

Il Centro di Medicina Biologica si occupa della prevenzione e del trattamento dell’aterosclerosi tramite l’utilizzo di analisi avanzate per la valutazione del funzionamento cellulare e di terapie specifiche, che hanno l’obiettivo di riportare l’intera persona, e non soltanto una sua parte, in una nuova condizione di salute.

Prendi il controllo della tua salute!

Contatta la segreteria del Centro di Medicina Biologica per informazioni e appuntamenti.

    Nome e Cognome

    Indirizzo e-mail

    Telefono

    Inserire richiesta

    Ricordiamo che inviando la richiesta, si autorizza Centro di Medicina Biologica S.r.l. al trattamento dei vostri dati personali. | Infomativa

    Bibliografia essenziale:

    • Gimbrone MA Jr, García-Cardeña G. Endothelial Cell Dysfunction and the Pathobiology of Atherosclerosis. Circ Res. 2016;118(4):620-636;
    • Torres N, et al. Nutrition and Atherosclerosis. Arch Med Res. 2015;46(5):408-426;
    • Schaftenaar F, et al. Atherosclerosis: the interplay between lipids and immune cells. Curr Opin Lipidol. 2016;27(3):209-215;
    • Zhu Y, et al. Research Progress on the Relationship between Atherosclerosis and Inflammation. Biomolecules. 2018;8(3):80. Published 2018 Aug 23. doi:10.3390/biom8030080