Ipertiroidismo malattia di Basedow Graves sintomi

Il morbo di Basedow-Graves è una patologia autoimmune con sintomi da ipertiroidismo come la perdita di peso, intolleranza al caldo, palpitazioni cardiache, spossatezza e problemi di concentrazione. L’elemento chiave di questa malattia è la stimolazione inappropriata della ghiandola tiroidea al punto da provocare una produzione sregolata dei relativi ormoni. Vediamo più in dettaglio di che cosa si tratta.

Tiroide e ipertiroidismo

La tiroide è una ghiandola endocrina localizzata alla base del collo ed è responsabile della produzione degli ormoni tiroxina (T4) e triiodotironina (T3). Gli ormoni tiroidei svolgono numerose funzioni nel corpo tra cui la regolazione della temperatura corporea, della sintesi proteica, della crescita e dello sviluppo, delle funzioni cognitive, dei processi cardiovascolari e del dispendio energetico. La sintesi di questi ormoni è sotto il controllo del TSH, un ormone rilascio da una zona del cervello detta ipofisi. Tuttavia, nell’ipertiroidismo si verifica una sintesi ed un rilascio eccessivo di T4 e T3, indipendentemente dalle reali necessità dell’organismo. 

Che cos’è la malattia di Graves?

La malattia di Graves è una tiroidite autoimmune, cioè un’infiammazione della tiroide, che provoca ipertiroidismo. È la principale causa di ipertiroidismo con una diffusione circa del 0,5-2% nella popolazione. Benché le manifestazioni cliniche furono riconosciute fin dal 19° secolo, solo intorno alla metà del secolo successivo ne venne alla luce la componente autoimmune. 

Nel morbo di Graves avviene la produzione di auto-anticorpi contro il recettore dell’ormone TSH. Gli auto-anticorpi sono riscontrabili ben prima della comparsa dei sintomi, ma il loro rilascio sregolato è alla base della progressione della patologia, in quanto ciò determina una produzione eccessiva degli ormoni tiroidei. Questo sbilanciamento ormonale provoca effetti non solo a livello della tiroide, ma anche su tutto l’organismo aumentando per esempio la frequenza cardiaca, il consumo di ossigeno ed il metabolismo delle cellule. 

Tende a comparire tra i 40 ed i 69 anni ed è più frequente nelle donne rispetto agli uomini, probabilmente per fattori genetici ed ormonali. Inoltre, le evidenze mostrano anche un’associazione frequente tra il morbo di Graves ed altre malattie autoimmuni. 

Sintomi dell’ipertiroidismo 

Tipicamente il morbo di Graves si presenta con diversi sintomi e segni, tra cui i principali sono la presenza del gozzo, le palpitazioni cardiache e protrusione oculare. In merito, circa il 20% delle persone con questa malattia sviluppano una tipica manifestazione a livello oculare, detta esoftalmo, in cui gli occhi appaiono particolarmente aperti e sporgenti. L’esoftalmo è il frutto dei cambiamenti a livello dei tessuti sottostanti all’orbita oculare e può portare a seri problemi di vista. L’ingrossamento della ghiandola tiroidea, invece, è conseguenza della stimolazione continua dei recettori tiroidei da parte degli anticorpi. 

In aggiunta la malattia di Basedow-Graves è caratterizzata dai seguenti sintomi:

  • Difficoltà a mantenere la concentrazione;
  • Aumento dell’appetito;
  • Tremori;
  • Debolezza muscolare;
  • Spossatezza;
  • Pressione arteriosa sistolica tendenzialmente alta;
  • Sudorazione eccessiva;
  • Perdita di peso ingiustificata;
  • Intolleranza al caldo;
  • Irrequietezza, nervosismo e ansia;
  • Diarrea.

I fattori principali coinvolti nel morbo di Graves

La malattia di Basedow-Graves è una malattia multifattoriale, in cui sono stati evidenziati sia fattori genetici che ambientali. Ciò vuol dire che la presenza di una suscettibilità genetica insieme all’esposizione a fattori esterni possono scatenare la produzione degli auto-anticorpi, come per esempio nel periodo successivo al parto. 

La combinazione della genetica e degli altri fattori può esercitare effetti sinergici nel rompere la tolleranza immunitaria e dar avvio ai processi autoimmuni. Un aspetto chiave per comprendere questa patologia è la perdita della cosiddetta tolleranza immunitaria. Questo termine si riferisce al fatto che il nostro sistema immunitario è capace di distinguere ciò che è proprio dell’organismo rispetto a ciò che non lo è. Rappresenta un caposaldo fondamentale della normale immunità, in quanto consente alle cellule immunitarie di indirizzarsi verso agenti esterni (es. patogeni) piuttosto che contro l’organismo stesso. Purtroppo nell’autoimmunità la tolleranza immunologica è malfunzionante provocando l’aggressione dei tessuti e degli organi da parte del sistema immunitario. In particolare, nella malattia di Graves questi eventi coinvolgono la tiroide. 

L’ipertiroidismo autoimmune ha alla base una disregolazione immunitaria ed ormonale.

La causa di questa disregolazione immunitaria non è ancora nota, ma secondo alcune linee di ricerca potrebbe trattarsi di un errore del sistema immunitario, il quale attacca per sbaglio il recettore tiroideo scambiandolo per un agente patogeno ad esso molto simile. Inoltre, una condizione di disbiosi a livello gastrointestinale può innescare meccanismi immunitari ed infiammatori sistemici, che possono contribuire allo sviluppo ed al mantenimento dell’autoimmunità.

Altri fattori di rischio coinvolti nella malattia di Graves sono le carenze nutrizionali, le infezioni, i deficit immunologici e l’esposizione a forme di inquinanti (es. fumo), che possono alterare i livelli delle citochine immunitarie. 

Cembio per il morbo di Basedow-Graves

Il nostro Centro affronta l’ipertiroidismo della malattia di Graves attraverso l’utilizzo di cure, trattamenti e test specifici, che possono riportare la tiroide ad un nuovo quadro di normalità. Le nostre molteplici terapie vengono personalizzate in sede di consulto a seconda della sintomatologia ipertiroidea, delle altre condizioni di salute e dei livelli ormonali ed anticorpali. In aggiunta il Centro di Medicina Biologica mette a disposizione test innovativi per l’analisi delle possibili alterazioni sottese alla tiroidite autoimmune come per esempio l’attività immunitaria, la regolazione anti-infiammatoria, le carenze nutrizionali, la composizione del microbiota e lo stato ormonale (non solo tiroideo). 

Il nostro approccio è sia preventivo che terapeutico ed adottiamo una prospettiva ampia sui processi ed i fattori in grado di influenzare (o conservare) lo stato di salute. In special modo, nel campo delle malattie autoimmuni crediamo fermamente che sia necessario affrontare i meccanismi nascosti, che sono in grado di riaccendere e mantenere la patologia senza focalizzarsi solamente sui livelli degli ormoni tiroidei. Pertanto, le nostre cure ed i nostri trattamenti consentono di affrontare la problematica autoimmune modulando l’attività immunitaria, la quale è la diretta responsabile del danneggiamento tiroideo. Ma non solo. A fianco delle nostre terapie integriamo anche la cura del benessere intestinale, dello stile di vita e dell’alimentazione, che, se ben individualizzati, possono fornire un ulteriore sostegno alla persona ed al suo percorso di cura.

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