Le malattie oncologiche sono patologie multifattoriali e multistadio, cioè possono essere causate da numerosi fattori ed il loro decorso avviene attraverso più fasi. E’ ormai accertato che il 60-80% delle cause di tumore siano modificabili attraverso interventi individuali e sociali: alimentazione, sedentarietà, stress psicologico, alcool, tabagismo e l’inquinamento. Benché il termine “cancro” abbracci un insieme numeroso di malattie, queste hanno come comune denominatore la presenza di uno o più gruppi di cellule che proliferano in modo incontrollato ed a discapito dell’organismo.

Di fronte alle caratteristiche di queste patologie è necessario adottare un approccio nuovo e fondato sulla multi-disciplinarietà al fine di prendersi cura della persona e non solamente della sua malattia. Per questi motivi il Centro di Medicina Biologica mette a disposizione PERCORSI di Oncologia Integrata, cui fanno capo le seguenti discipline terapeutiche:

  • Oncologia integrata:L’oncologia integrata, è un modello emergente nella cura del cancro. La messa a fuoco non è solo sul tumore, ma soprattutto sullo studio approfondito delle cause che hanno indotto lo sviluppo dello stesso e il contesto in cui si è sviluppato.E’ importante premettere che la chirurgia, la chemioterapia e la radioterapia sono parte integrante nella cura. Oltre all’approccio convenzionale viene posta attenzione sul:
    • 1) Sistema Immunitario: è il cardine della terapia. E’ improbabile che un tumore si sviluppi quando il sistema immunitario è efficiente. La classe più importante nel combattere un tumore è rappresentata dai linfociti NK (Natural Killer). Questa classe di linfociti è specializzata nel riconoscere le cellule tumorali e quelle infette da virus;
    • 2) Matrice Extracellulare: è il contesto in cui vivono e si nutrono le cellule del nostro organismo. Anche questo è un punto fondamentale. Basti pensare che sono presenti numerosi studi in letteratura scientifica che descrivono come una cellula tumorale inserita in un contesto sano è destinata a morire; allo stesso tempo, una cellula sana inserita in un contesto tumorale è destinata a divenire tumorale. Il tumore si potrebbe quindi considerare come una sorta di adattamento della cellula al contesto in cui si trova costretta a vivere. L’alimentazione scorretta, la vita frenetica, l’esposizione ai noti fattori di rischio (fumo, alcool, etc.), ma soprattutto l’assenza di uno stile di vita volto a prevenire l’insorgere delle patologie, predispone allo sviluppo dei tumori;
    • 3) Stato infiammatorio cronico. E’ ormai risaputo che l’infiammazione cronica è quasi sempre alla base della degenerazione cellulare;

Riassumendo, la lotta contro il cancro deve essere un percorso multidisciplinare in cui tutti i protagonisti devono giocare il proprio ruolo al fine di migliorare l’efficacia della cura e le possibilità di guarigione del paziente. Questo modello può essere incorporato in modo sicuro in qualsiasi fase della terapia. Naturalmente l’ideale è un’integrazione alla cura convenzionale il prima possibile.

  • Psico-oncologia: prendersi cura del malato non vuol dire occuparsi solo degli aspetti fisico-biologici, ma anche considerare il malato come una “persona tutta intera”, cioè carica di elementi cognitivi ed emozionali. La diagnosi e la terapia possono provocare un forte disagio e stress psicologico, che può manifestarsi in ansia, insonnia, fobie, disturbi da adattamento, sensi di colpa, depressione ed isolamento sociale. Queste reazioni possono influenzare il decorso della malattia ed incidere sulla qualità di vita del malato e dell’ambiente sociale cui è in contatto. Un adeguato supporto psicologico o psicoterapeutico permette di valutare le modalità di risposta del paziente e della sua famiglia a tutti gli stadi della patologia, di affrontare gli effetti della malattia stessa sulla salute e di intervenire sui comportamenti, che possono modificarne la progressione o la remissione. Queste strategie hanno l’obiettivo di mettere a disposizione le risorse personali per affrontare il carico psicologico non solo a livello personale, ma anche sociale;
  • Agopuntura: raccomandata dall’American Cancer Society presenta una documentazione di efficacia sul dolore, sui disturbi dell’umore (ansia, depressione), sulla stanchezza e sugli effetti secondari delle terapie anticancro (nausea e vomito post-operatori), oltre a migliorare la qualità di vita del malato. Questi risultati possono essere ricondotti agli effetti fisiologici di questa metodica terapeutica: gestione del dolore, regolazione del sistema immunitario, vasodilatazione, modulazione ormonale e del sistema neurovegetativo;
  • Nutrizione oncologica: un’alimentazione sana è la chiave della salute preventiva, anche in oncologia. E’ stato stimato che circa il 37% delle morti per cancro è riconducibile all’alimentazione. Alla luce delle nuove acquisizioni e scoperte scientifiche che cosa si mangia, quanto, come e quando incidono sulla salute e sul funzionamento dell’organismo. Si aggiunga che una corretta nutrizione è fondamentale non solo per prevenire alcune malattie oncologiche, ma appartiene a tutti gli effetti alla terapia (integrata). Attraverso un’alimentazione equilibrata e personalizzata a seconda del quadro clinico è possibile mettere l’organismo nelle condizioni ottimali per affrontare la malattia, rispondere più efficacemente alla terapia, ridurre gli effetti collaterali dei farmaci, prevenire le recidive ed in generale migliorare la qualità di vita del malato (es. sarcopenia, inappetenza, nausea, diarrea);

Sono due le parole chiave che governano oggi la complessità del pianeta cancro e del sistema sanitario: integrazione e appropriatezza. La medicina contemporanea, in particolare nell’ambito della patologia oncologica, si muove e si sviluppa in base a sinergie che prevedono che la terapia sia frutto di alleanze e di reti sempre più composite ed eterogenee in una visione di integrazione centrata sul benessere della persona malata. Su queste solide basi è stato ideato un percorso integrato dove le metodiche complementari si affiancano ai protocolli antitumorali classici. L’esigenza di ampliare lo sguardo al paziente con strategie terapeutiche centrate sulla persona e non su una patologia specifica, dove l’alimentazione, l’attività fisica, il training autogeno con biofeedback ed il benessere psicofisico svolgono un ruolo di primo piano come stimolo per migliorare il sistema uomo.

Per maggiori informazioni rivolgersi al Centro di Medicina Biologica.