Cibi come farmaci? I “nutraceutici” sembrano destinati proprio a questo impiego. Sono, infatti, sostanze isolate da un alimento ed utilizzate in forma dosata. Qualche esempio? Papaya, curcuma, ananas, soia, pomodoro…
Cibi che potremmo anche introdurre nel menù quotidiano ma senza gli effetti positivi attribuiti al nutraceutico. Il problema, infatti, è il dosaggio. Per ottenere la quota efficace dovremmo ingerirne quantità spropositate.

I nutriaceutici hanno la funzione di ottimizzare o di modulare alcuni processi metabolici regolatori dell’invecchiamento, nonché di influenzare positivamente l’espressione dei geni-chiave implicati (infiammazione, metilazione, glicazione, stress ossidativi, processi di riparazione del DNA…).
In particolare, sono utili nella menopausa se integrati ad ormoni bioidentici e fitormoni per calo della libido, insonnia, sbalzi d’umore, oltre che per rallentare osteoporosi, decadimento cognitivo, problematiche cardiovascolari…
Ma anche nelle malattie autoimmuni, ad esempio  gli omega3, alcuni isoflavoni della soia, la stessa vitamina D o lo zinco, la cartilagine di squalo, specifici probiotici “ingegnerizzati”, specifiche forme di curcumina ad alto assorbimento…

È accertato da diversi studi internazionali che poter contare su una adeguata armonia ormonale si traduce in una vita più longeva e qualitativamente più apprezzabile. È noto anche che l’ottimalità e la sincronia ormonale vengono influenzate da fattori ambientali (come l’inquinamento), legati allo stile di vita (alimentazione, attività fisica e sessuale, sonno, controllo dello stress).
L’alimentazione, influenza la produzione degli ormoni. Ad esempio, una dieta ricca in proteine magre e verdure, povera di alcol, zuccheri, caffé e carboidrati raffinati, ottimizza il livello del DHEA-S (ormone precursore di estrogeni e testosterone, coinvolto nella reazione allo stress) e degli ormoni sessuali.
Grazie a una dieta mirata – da compilare in base al quadro clinico e di laboratorio (test ormonali del sangue, saliva e urine) – è possibile favorire la produzione di ormoni che risultano carenti.
Se poi si vanno a migliorare altri parametri legati allo stile di vita, l’assunzione di integratori per stimolare le attività ghiandolari e la somministrazione di dosi fisiologiche di ormoni bioidentici contribuiranno in maniera decisiva al riequilibrio ormonale, soprattutto in quei soggetti più anziani in cui le ghiandole tendono ad atrofizzarsi.
Per conservare nel tempo un adeguato equilibrio ormonale, bisognerebbe sin dalla giovinezza seguire alcune regole di alimentazione e di stile di vita.
Una dieta personalizzata in base alle proprie necessità ormonali o, per esempio, al proprio assetto genetico, andrebbe seguita a lungo e con una certa regolarità.

I più importanti

Carnitina
Presente nelle carni rosse o nei derivati (organi interni), ha un ruolo fondamentale nel metabolismo dei grassi e favorisce sia la resistenza alla fatica sia il recupero delle forze.

Glucosamina/Condroitina
Si trova prevalentemente nelle cartilagini e nei tendini. Combatte l’artrosi ed è impiegata contro la degenerazione delle cartilagini articolari.

Octacosanolo

Ne sono ricchi l’olio di germe di grano e lo strato esterno delle foglie e dei frutti di svariate piante. Utile l’impiego nelle patologie legate all’ipercolesterolemia; è un coadiuvante nella prevenzione di trombosi.

Proantoclanidina (PAC)
Presente in lamponi, uva, mele, mirtilli, vino rosso. Aiuta a neutralizzare i radicali liberi, è impiegato anche come dolcificante e calmante della tosse.

Licopene
Si trova in pomodori, angurie, pompelmi rosa, papaya. Ha un ruolo importante nella prevenzione dei tumori, in particolare quello della prostata. Oltre a prevenire malattie cardiovascolari, mantiene capacità funzionali negli anziani.

Acido linolenico
Meglio conosciuto come Omega-3, ne sono ricchi l’olio di semi di lino e l’olio di pesce. Protegge cuore e coronarie.
Curiosità: gli alchilgliceroli, estratti dall’olio di fegato di alcuni squali, oltre che anti-infiammatori sono immunostimolanti.

Melatonina
È un ormone secreto dalla ghiandola pineale, ha la funzione di regolare i cicli del sonno. È utilizzata per combattere l’insonnia e la sindrome da fuso orario (jet lag).

Luteina
Presente in frutta, spinaci, broccoli, piselli, cavoli e nell’uovo, se ne raccomanda un’assunzione di 6 mg/die. È concentrata nella parte centrale della retina dell’occhio umano. Ha un ruolo cruciale nell’occhio a difesa della retina.

Curcumina
È nel pigmento giallo dello zafferano e del curry.
Efficace nelle alterazioni infiammatorie della retina nell’anziano.
Ha capacità di neuroprotezione antiossidanti ed antiinfiammatorie.
Da poco c’è una curcumina ad elevatissimo assorbimento.

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