Dieta e alimentazione per l’emicrania: quali collegamenti ci sono tra la dieta e l’emicrania? Ricerche recenti puntano l’attenzione su nuovi collegamenti con l’alimentazione. Scopriamoli in questo articolo.

L’alimentazione può scatenare un attacco di emicrania attraverso numerosi meccanismi differenti, che agiscono a livello dei vasi, del metabolismo cerebrale, del sistema immunitario e di quello nervoso. In merito alcuni cibi possono precipitare l’inizio dei sintomi esercitando i loro effetti sui neurotrasmettitori del cervello, come per esempio il rilascio di glutammato, oppure sul sistema nervoso autonomo, che è una parte del sistema nervoso preposta alla regolazione di numerose funzioni fisiologiche (es. vasodilatazione, pressione arteriosa, digestione etc.). In aggiunta gli alimenti contengono molecole in grado di interferire con i normali processi enzimatici delle cellule con possibili ripercussioni a livello metabolico, immunitario, ormonale e nervoso. Senza dimenticare l’importanza di tenere sotto controllo l’ingestione di sostanze “a rischio”, che possono dare origine ai loro effetti anche a distanza di ore successive al pasto, come per esempio nel caso dell’intolleranza o suscettibilità all’istamina, i cui sintomi più comuni includono: diarrea, orticaria, rinite, arrossamenti cutanei, mal di stomaco e cefalea.

Emicrania: l’alimentazione corretta può aiutare

Emicrania alimentazione correttaContro l’emicrania e per prevenirla, una alimentazione corretta e una dieta specifica possono essere di aiuto. Alcuni meccanismi possono riguardare nutrienti specifici, come nel caso dei folati, che sono vitamine essenziali per l’organismo. A proposito è stato osservato che in chi soffre di emicranie frequenti ha generalmente un basso consumo di folati predisponendo all’aumento dei livelli di omocisteina nel sangue con potenziali conseguenze di rilievo nelle cefalee. In aggiunta altre evidenze suggeriscono che il metabolismo dei folati e dell’omocisteina siano importanti in questa malattia, soprattutto in alcune persone geneticamente suscettibili. Anche una maggiore sensibilità al sale potrebbe peggiorare i sintomi dell’emicrania, soprattutto in caso di pre-ipertensione o ipertensione arteriosa conclamata.

Altri collegamenti tra emicrania e alimentazione corretta riguardano il ruolo dei grassi. In merito uno studio ha osservato che un più basso consumo di acidi grassi omega-3 (EPA e DHA) è associato ad una frequenza più elevata di attacchi di emicrania. Tuttavia è opportuno precisare che non è importante solo un apporto adeguato di omega-3, ma anche che il rapporto tra il consumo di omega-3 ed omega-6 sia bilanciato. Ciò ha dimostrato di essere efficace per la riduzione del numero e della gravità delle cefalee croniche migliorando la qualità di vita ed abbassando il dolore. A supporto di tutto ciò i grassi omega-3 riducono la sensibilità al dolore, al contrario degli omega-6, ed il loro rapporto rappresenta un indice della modulazione del dolore.

Dieta chetogenica per l’emicrania: qual è quella giusta?

Dieta chetogenica La dieta chetogenica per l’emicrania potrebbe essere di ausilio? A riguardo la gestione di un corretto peso corporeo ha dimostrato di ridurre la frequenza di cefalea. Inoltre altri studi si sono soffermati sugli effetti della restrizione degli zuccheri mediante una dieta chetogenica, che comporta la deplezione delle scorte energetiche di glicogeno e la produzione dei corpi chetonici per sostenere i normali fabbisogni di energia delle cellule. Benché questo intervento nutrizionale sia stato validato inizialmente per trattare l’epilessia e l’obesità, studi recenti mettono in risalto il suo ambito di efficacia terapeutico anche nella riduzione della frequenza degli attacchi di emicrania e dell’uso di farmaci, indipendentemente dalla perdita del peso. Insomma, è abbastanza dimostrabile che dieta e alimentazione per l’emicrania siano un valido aiuto.

Ad ogni modo la dieta chetogenica deve essere valutata e monitorata da uno specialista, in quanto è necessario escludere le controindicazioni, tenere sotto controllo gli effetti collaterali e prevenire le carenze nutrizionali.

E’ importante prendersi carico anche dei fattori di rischio metabolici, che sono collegati allo sviluppo dell’emicrania.

In conclusione la dieta e l’alimentazione incidono sullo sviluppo e sul mantenimento dell’emicrania attraverso numerosi fattori e meccanismi da non trascurare. Per questi motivi presso il Centro di Medicina Biologica è possibile intraprendere percorsi terapeutici specifici e personalizzati per il trattamento dell’emicrania, che necessita della valutazione clinica e della supervisione da parte di uno specialista in alimentazione al fine di mettere in luce i fattori di rischio nutrizionali, eventuali controindicazioni e di impostare una terapia nutrizionale

Perché crediamo fortemente che anche il cibo faccia parte a tutti gli effetti della “Terapia”. Scopri di più anche sulla dieta per l’anemia, su osteoporosi e alimentazione, e su dieta post ictus.

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