Una condizione di stress psicofisico eccessivo sull’organismo rappresenta ormai un ben noto fattore di rischio per la salute ponendo le basi per lo sviluppo di disturbi sia fisici che psicologici. È possibile tuttavia valutarne le conseguenze tramite analisi specifiche, che si pongono l’obiettivo di approfondire come stanno funzionando le risposte fisiologiche e di porvi rimedio tramite le metodiche più opportune per il benessere della Persona. Scopriamo di che cosa si tratta nel seguente articolo del Cembio.

Definizione di stress

Secondo la definizione originaria il termine stress si riferisce alle reazioni fisiche e mentali a stimoli esterni potenzialmente minacciosi per l’organismo. Le cause pertanto possono essere alquanto eterogenee comprendendo per esempio: infezioni, sovraccarico mentale, senso di agitazione e tensione continui, ansia, solitudine, attività fisica troppo estenuante e mancanza di riposo. In generale le condizioni di stress psicofisico cronico nella popolazione sono aumentate significativamente negli ultimi decenni e ciò può coinvolgere ambiti di vita differenti tra cui il lavoro, la scuola e persino gli impegni personali frenetici.

I meccanismi principali coinvolti nello stress psicofisico

Indifferentemente che siano stimoli psicologici o fisici il corpo possiede un complesso insieme di meccanismi per cercare di far fronte ai potenziali pericoli e ciò si basa in primis su processi nervosi ed ormonali. In special modo sono coinvolte le aree cerebrali dell’ipotalamo e dell’ipofisi, così come le ghiandole surrenali localizzate al di sopra dei reni.

In poche parole dal punto di vista fisiologico la risposta a fattori di stress, ansia ed urgenza mette in moto la produzione di diversi ormoni come il cortisolo, la noradrenalina e l’adrenalina, insieme ad un’iperattivazione di una parte del sistema nervoso, detto sistema nervoso autonomo. Quest’ultimo partecipa alle reazioni automatiche che avvengo a livello muscolare, vascolare, intestinale ed emotivo. Il cortisolo invece viene prodotto dalle ghiandole surrenali grazie alla stimolazione da parte dell’ipotalamo e rappresenta un ormone dalle molteplici funzioni nel corpo.

Se da un lato tutto ciò ci consente di affrontare le sfide di ogni giorno, dall’altro queste reazioni, se protratte troppo nel tempo, perdono il loro carattere protettivo e nella cronicità possono incidere negativamente sull’umore, sul metabolismo, sull’immunità e sul dolore.

Il legame integrato tra corpo e mente

Per neurostress si intende l’insieme degli effetti dello stress cronico a livello del sistema neuroendocrino e per così dire riflette dal punto di vista biologico ciò che la persona sta vivendo in termini di sofferenza, disagio, ansia, frustrazione o impotenza.

Presso il Centro di Medicina Biologica effettuiamo diverse analisi per approfondire queste conseguenze e che si prefiggono di valutare l’andamento di marcatori chiave delle risposte allo stress. Tra cui per esempio gli ormoni correlati al sovraccarico psicofisico, così come altri indici importanti sono i neurotrasmettitori. Questi ultimi sono sostanze messaggere che i neuroni sfruttano per le loro comunicazioni e che pertanto regolano l’attività dei circuiti neurologici.

Il glutammato per esempio rappresenta il più importante neurotrasmettitore eccitatorio per il sistema nervoso e se eccessivo risulta persino “tossico” per le cellule neuronali. D’altra parte il suo antagonista, il cosiddetto GABA funge da principale inibitore. In aggiunta possiamo citare anche la serotonina, l’istamina e la dopamina, che sono coinvolte nella coordinazione motoria, nella regolazione del sonno, dell’attenzione, dell’umore e dell’appetito.

Il neuro-stress è caratterizzato da alterazioni neuroendocrine e neuroinfiammatorie.

In condizioni di rilevante stress psicofisico si può osservare uno sbilanciamento tra gli ormoni, come per esempio a carico del DHEA o dei livelli di cortisolo troppo elevati o troppo bassi. In merito, a differenza di quanto occasionalmente si sente dire, la cosiddetta “fatica surrenalica” è poco frequente e problematiche relative al cortisolo dipendono soprattutto dagli effetti delle emozioni e dello stile di vita sui circuiti nervosi più a monte. Inoltre, nei casi più gravi le ricadute psicofisiche possono predisporre ad una maggior grado pro-infiammatorio, ad alterazione dei ritmi ormonali giornalieri, mancanza di autocontrollo e ad un aggravamento dei dolori osteo-muscolari, fino ad arrivare ad un vero e proprio esaurimento delle energie fisiche e mentali.

Ulteriori elementi da considerare

Le capacità di sopportare lo stress, il disagio, la sofferenza non sono uguali per tutti, bensì risentono di fattori individuali. Vi sono infatti fattori di suscettibilità genetica e soprattutto fattori relativi alla storia di vita. È pertanto importante considerare sia l’entità dello stress che le capacità e gli strumenti a disposizione della persona per fronteggiarlo o per non farsi travolgere, permettendole di continuare a svolgere le attività ed i progetti a cui tiene di più.

Trattasi pertanto di caratteristiche non innate, bensì legate alla personalità unica individuale e che riguardano per esempio le seguenti capacità:

  • Regolazione delle emozioni;
  • Adattamento alle situazioni o loro superamento quando ormai intollerabili;
  • Problem solving;
  • Mantenimento di relazioni amicali ed affettive;
  • Investimento nella vita e nei suoi significati.

D’altra parte risulta essenziale imparare ad auto-conoscere se stessi, in quanto qualunque persona potrebbe andare incontro a ricadute psicologiche quando il distress supera le reali capacità di tolleranza, persino nel caso di piccoli stress ripetuti quotidianamente. Inoltre, gli eventi personali del passato possono influenzare notevolmente questi aspetti, come per esempio in caso di episodi traumatici. Per esempio, un ambiente infantile caratterizzato da traumi ripetuti o da abusi o da trascuratezza pongono le basi per un successivo sviluppo di disturbi mentali in età adulta.

L’entità del sovraccarico psicofisico dipende sia dal contesto esterno che da quello individuale.

Ne consegue che tutto ciò influenza la sensibilità o il distress nei confronti di eventi sfavorevoli o fonti di sofferenza. Le persone con una rilevante ipersensibilità ai pensieri sgradevoli, alle emozioni ed alle interazioni interpersonali possono reagire intensamente agli stimoli stressanti e sono a maggior rischio di sviluppare disturbi psicologici o psicosomatici. In special modo ulteriori segni di distress comprendono:

  • Umore irritabile;
  • Incapacità a rilassarsi;
  • Mancanza di concentrazione;
  • Stanchezza;
  • Insonnia;
  • Fame nervosa;
  • Consumo di alcool o droghe;
  • Mal di testa;
  • Sintomi gastrointestinali.

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Presso il Centro di Medicina Biologica i nostri specialisti si occupano di benessere psicofisico e delle condizioni dovute a stress cronico, sofferenza e disagio psicologico. Effettuiamo in merito valutazioni delle cause e delle ricadute di questi aspetti sia dal punto di vista biologico che da quello emotivo, cognitivo e comportamentale. In particolare l’analisi del neuro-stress si focalizza sull’approfondimento dello stato di funzionamento neuro-endocrino dell’organismo nel contesto di un significativo sovraccarico psicofisico al fine di metterne in luce gli eventuali fattori di rischio, le cause e di impostare un percorso mirato al recupero di uno stato di benessere e di “ben-d’essere”.

Ne consegue pertanto che è fondamentale inserire queste valutazioni all’interno di un consulto specialistico affinché possano essere approfonditi i fattori coinvolti e possano essere personalizzati gli ambiti di intervento. Se vuoi saperne di più contatta la nostra segreteria per fissare un appuntamento con i nostri specialisti.

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