Le estremità del corpo, come le mani ed i piedi, per alcune persone possono essere particolarmente suscettibili al freddo esterno, oppure rimanere freddi pur a fronte di temperature ambientali medie. Benché apparentemente aspecifica questa problematica può essere disagevole o addirittura fonte di dolore. Ma quali ne sono le cause, i fattori di rischio, i meccanismi alla base? E come affrontarli efficacemente?

Approfondisci questo argomento nel seguente articolo del Cembio.

Il ruolo della temperatura corporea

Un aspetto fondamentale per la vita è il mantenimento di una giusta temperatura corporea, che nella specie umana è intorno ai 37°C a livello interno (non cutaneo). Una temperatura adeguata permette alle cellule di funzionare in modo ottimale mantenendo le strutture molecolare e le normali reazioni biochimiche.

Il corpo dispone di un insieme di meccanismi metabolici, vascolari e neuro-ormonali atti alla salvaguardia della temperatura dei tessuti e degli organi. In qualsiasi frangente la temperatura corporea dovrebbe essere regolata in funzione sia della produzione che della dispersione di calore. Tuttavia, situazioni esterne di forte caldo o freddo possono alla lunga sovraccaricare i sistemi naturali di termoregolazione, soprattutto in coloro le cui capacità sono già poco funzionanti o che presentano già alcuni segni e sintomi. Pertanto le disfunzioni della termoregolazione possono alterare la tolleranza nei confronti dei cambiamenti di temperatura.

Quali segni principali?

In caso di alterazioni nella gestione fisiologica della temperatura possono comparire mani, piedi, ma anche naso ed orecchie, fredde, pallide fino a diventare persino doloranti e violacei. Tendenzialmente le zone più esposte manifestano una bassa temperatura anche quando all’esterno vi è una temperatura non altrettanto fredda.

I meccanismi chiave

Accanto alle condizioni ambientali-meteorologiche ed ai comportamenti individuali, i processi chiave nella regolazione della temperatura sono svolti soprattutto dal sistema nervoso autonomo, che è in grado di mettere in moto risposte automatiche a seconda degli stimoli termici. Per esempio in caso di freddo induce la vasocostrizione dei vasi al fine di trattenere una maggiore quantità di calore, oltre a stimolare i brividi e la diuresi. Ad ogni modo questa parte del sistema nervoso può essere influenzata a sua volta da un’ampia serie di fattori.

Fattori di rischio e cause di una bassa temperatura

Una temperatura persistentemente bassa delle estremità può essere dovuta a squilibri ormonali come per esempio in caso di glicemia troppo bassa, insufficienza delle ghiandole surrenaliche e l’ipotiroidismo. Questi fattori possono infatti incidere negativamente sulla produzione di calore. In merito all’ipotiroidismo, infatti, gli ormoni tiroidei sono responsabili di effetti a livello cellulare che stimolano la produzione di calore e perciò quando la tiroide non riesce a funzionare come dovrebbe si può incorrere in vari disturbi tra cui spossatezza, aumento di peso ingiustificato, alterazioni dell’alvo intestinale, mani e piedi freddi.

Le cause possono essere multifattoriali e riguardare aspetti molteplici dell’organismo.

Oppure vi potrebbero essere problemi nell’ambito circolatorio, o meglio della microcircolazione, che apporta ossigeno e nutrienti ai tessuti finali. Oppure talvolta vi possono essere delle risposte anomale al freddo innescando vasodilatazione piuttosto che vasocostrizione come nel caso per esempio di alcune neuropatie del sistema nervoso periferico, il quale è anche responsabile della percezione delle sensazioni termiche, per esempio in caso di diabete, oppure per cause autoimmuni, paraneoplastiche o iatrogene.

In aggiunta a quanto sopra, tra le altre possibili cause rientrano le seguenti:

  • Sclerosi multipla;
  • Malnutrizione;
  • Anemia;
  • Diabete;
  • Insufficienza renale;
  • Anoressia nervosa;
  • Guillain-Barré;
  • Abuso di alcool e di alcuni farmaci.

Infine, un qualsiasi disturbo che limita fortemente la mobilità (es. miopatie, Parkinson, ictus) può ridurre la produzione di calore creata a partire dalla contrazione muscolare.

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In conclusione avere in modo continuativo le estremità del corpo troppo fredde in modo continuativo rappresenta un segnale di una disfunzione nei processi di regolazione dell’organismo. Come già accennato questi possono riferirsi ad ambiti molteplici, come per esempio quelli ormonali, nervosi, muscolari e circolatori, che meritano un’attenta valutazione qualora il disturbo sia particolarmente intenso o fonte di dolore (es. fenomeno di Raynaud). In particolare tra i processi chiaramente coinvolti è certamente l’alterazione del sistema nervoso autonomo, che influenza numerosi aspetti dell’organismo tra cui la vasocostrizione e la temperatura.

Per questi motivi presso il Centro di Medicina Biologica affrontiamo questo disturbo tramite consulti specialistici, analisi e cure mirate alla valutazione dei possibili fattori alla base o che lo mantengono. Per esempio condizioni di ipotiroidismo, fatica surrenalica, o di stress, di disagio psicofisico, così come la presenza di dolori muscolari-articolari cronici e di infiammazione sistemica possono portare ad avere mani e piedi particolarmente freddi. Pertanto secondo noi è opportuno innanzitutto risalire innanzitutto alla reale causa del disturbo, senza limitarsi ad inseguirlo o a tamponarlo temporaneamente, e lo affrontiamo tramite le nostre cure ed i nostri trattamenti (es. Biofeedback, trattamento di ripolarizzazione cellulare) agendo positivamente al fine di risolvere i processi che alterano la termoregolazione.

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