L’Alzheimer è una malattia neurodegenerativa che colpisce attualmente milioni di persone nel mondo. In questo articolo andremo alla scoperta delle ultime scoperte nel campo della biologia approfondendo il ruolo della salute cellulare nella prevenzione e nella terapia di questa patologia.

Deterioramento cognitivo e malattia di Alzheimer

Il termine deterioramento cognitivo si riferisce alla perdita delle funzioni cognitive, in special modo della memoria, a tal punto da compromettere la normale autonomia della vita di ogni giorno. Il processo alla base del decadimento cognitivo è dato dalla perdita o dall’alterata funzionalità delle cellule nervose, tra cui i neuroni.

La malattia di Alzheimer è una patologia neurodegenerativa, che provoca la perdita specifica e progressiva della memoria e di altre funzioni cognitive (es. linguaggio, percezione). È la causa più frequente di demenza nelle persone sopra i 65 anni e si stima che oltre gli 85 anni riguardi il 40% delle persone.

L’Alzheimer è la demenza più diffusa come invecchiamento patologico.

L’Alzheimer non ha ancora ricevuto una causa specifica e le basi neurobiologiche restano per lo più nell’ombra. La maggior parte dei casi (95%) la malattia si presenta in forma sporadica, cioè senza un’evidente trasmissione genetica, mentre in una piccola percentuale di casi ad esordio precoce (sotto i 65 anni) può esservi una componente genetica predominante. Ad ogni modo prima che insorgano i sintomi intercorre una fase molto lunga, almeno un decennio, durante la quale si pongono le basi per lo sviluppo della malattia. Da qui nasce l’importanza di fare prevenzione.

Gli studi hanno portato all’individuazione di numerosi fattori di rischio tra cui ci sono aspetti genetici, ma soprattutto fattori ambientali e legati allo stile di vita (es. alimentazione, sonno, attività fisica). A livello cerebrale sono riscontrabili aggregati particolari di proteine che sembrano svolgere un ruolo nello sviluppo e nella progressione della patologia. Ma non solo come vedremo nel prossimo paragrafo.

La salute parte dalle cellule

Recentemente sono emersi dal campo della ricerca nuove scoperte riguardanti che cosa succede dentro le cellule, in particolare a livello dei cosiddetti mitocondri. Quest’ultimi sono dei piccoli organelli presenti dentro le cellule, che hanno una forma arrotondata, sono circondati da una doppia membrana e contengono al proprio interno numerosi metaboliti, proteine, enzimi e molecole di DNA. I mitocondri sono deputati a numerose funzioni come la regolazione del calcio, produzione di calore, sintesi di alcuni fattori ed il metabolismo energetico. Questo processo è essenziale per il bilancio energetico delle cellule e dell’organismo, in quanto più del 90% dell’energia sotto forma di ATP viene prodotta proprio dai mitocondri a partire da zuccheri, grassi e proteine. Pertanto il trasferimento di energia dai nutrienti in ATP è certamente la funzione più caratteristica dei mitocondri.

Metabolismo energetico nei neuroni

L’Alzheimer potrebbe essere la conseguenza di un cattivo funzionamento di questi organelli ed il deficit bio-energetico può portare a morte cellulare e calo delle capacità cognitive. È stato evidenziato che nell’Alzheimer tendono ad accumularsi mitocondri danneggiati oppure portatori di un DNA alterato. Inoltre un aspetto importante riguarda l’alterazione del metabolismo energetico cui sono deputati normalmente i mitocondri, specialmente nei neuroni.

Un comune denominatore delle disfunzioni mitocondriali è l’incapacità di portare avanti il metabolismo energetico determinando di conseguenza un calo della produzione di ATP e cambiamenti nella disponibilità di energia spendibile per la vitalità delle cellule. In aggiunta i risultati degli studi mostrano anche che il cervello delle persone con Alzherimer metabolizza i nutrienti in maniera differente rispetto ai sani per quanto riguarda le reazioni biochimiche e metaboliche fondamentali.

Stress ossidativo e neurodegenerazione

In caso di Alzheimer si evidenzia un aumento delle specie reattive ed ossidanti tra cui i radicali liberi. Se la produzione dei radicali liberi supera le capacità degli enzimi mitocondriali di neutralizzare, oppure in presenza di un accumulo di ferro o di rame, si origina una condizione di stress ossidativo. Ciò provoca un danneggiamento del DNA, dei grassi e delle proteine cellulari non privo di conseguenze negative.

La neurodegenerazione è collegata ad anomalie della membrana e della funzionalità cellulare

Queste considerazioni sono aspetti importanti da considerare nella neurodegenerazione, in quanto i neuroni possono essere particolarmente esposti allo stress ossidativo a causa del loro alto fabbisogno energetico. Inoltre il fatto che lo stress ossidativo rivesta un ruolo significativo è sottolineato anche dall’evidenza che generalmente precede la comparsa degli aggregati proteici tipici dell’Alzheimer. Ad ogni modo a dispetto di quanto si crede i radicali liberi non devono essere demonizzati, perché anche loro svolgono un ruolo di messaggeri importanti tra le cellule. Pertanto è opportuno rivolgersi ad uno specialista per riportare i fattori biochimici, metabolici ed infiammatori in equilibrio tra loro. Perché l’equilibrio è alla base della vita e della salute.

Neurotrasmettitori e mitocondri

Il danno alle sinapsi, dove avvengono le trasmissioni tra un neurone e l’altro, è un evento di primaria rilevanza nella malattia di Alzheimer e correla strettamente con il decadimento cognitivo e la perdita di memoria. In merito i mitocondri sono organelli fondamentali per una corretta funzionalità dei neuroni nella trasmissione dei neurotrasmettitori nel sistema nervoso centrale.

Il Centro di Medicina Biologica per la prevenzione

Il Centro di Medicina Biologica si occupa della prevenzione e della cura dello stato di salute tramite un approccio di medicina integrata e funzionale, secondo cui il focus deve essere diretto alle disfunzioni sottostanti al disturbo al fine di porvi un nuovo equilibrio. Uno dei nostri pilastri fondamentali riguarda la salute delle cellule, che sono le unità fondamentali di ogni forma di vita ed a cui bisogna sempre tornare per comprendere la salute e le malattie.

Come specificato sopra le anomalie cellulari, in particolare quelle mitocondriali, sono uno dei fattori primari nello sviluppo e nell’aggravamento delle malattie neurodegenerative come l’Alzheimer ed il Parkinson.  Per questi motivi utilizziamo test innovativi per la valutazione dello stato di salute cellulare ed adottiamo terapie e/o trattamenti specifici, che sono finalizzati alla cura del metabolismo, dell’infiammazione e della neuro-protezione, oltre a promuovere l’adozione di un salutare stile di vita.

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Bibliografia essenziale:

  • Cadonic C, Sabbir MG, Albensi BC. Mechanisms of Mitochondrial Dysfunction in Alzheimer’s Disease. Mol Neurobiol. 2016;53(9):6078–6090;
  • Cai Q, Tammineni P. Mitochondrial Aspects of Synaptic Dysfunction in Alzheimer’s Disease. J Alzheimers Dis. 2017;57(4):1087–1103;
  • Islam MT. Oxidative stress and mitochondrial dysfunction-linked neurodegenerative disorders. Neurol Res. 2017;39(1):73–82;
  • Swerdlow RH. Mitochondria and Mitochondrial Cascades in Alzheimer’s Disease. J Alzheimers Dis. 2018;62(3):1403–1416.
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