La sindrome da stanchezza cronica (o fatica cronica) è una vera e propria malattia multi-sistemica, che è caratterizzata da una persistente spossatezza fisica e mentale insieme alla presenza di vari sintomi tra cui mal di testa ed alla gola, dolori muscolari e articolari, malessere generalizzato dopo sforzi, mancanza di concentrazione, calo della memoria, disturbi del sonno e del tono dell’umore. Quali collegamenti ci sono tra la fatica cronica, il sistema immunitario e le infezioni recidivanti?

Sindrome da fatica cronica

La sindrome da stanchezza cronica colpisce circa 2-3 persone su mille ed ha un notevole impatto sulla vita quotidiane delle persone. L’esordio avviene spesso in seguito a infezioni e, benché la causa non sia ancora stata delineata in dettaglio, si ipotizza che la disfunzione immunitaria, l’alterazione del sistema nervoso autonomo e del metabolismo contribuiscano a questa sindrome complessa.

È opportuno precisare che la sindrome da stanchezza cronica è un disturbo eterogeneo, cioè le persone colpite possono mostrare disfunzioni e anormalità differenti e non esiste un marcatore di per sé specifico del disturbo. Attualmente si ritiene che la sindrome da stanchezza cronica sia una patologia simile a quelle autoimmuni e suddivisibile in diverse tipologie. In particolare ci possono essere differenze marcate in merito all’esordio (improvviso o più graduale), durata dei sintomi e tipo di malessere e di disabilità. Per esempio la sintomatologia può riguardare prevalentemente i dolori osteo-muscolari, oppure sintomi simili-influenzali o neurologici (es. sonno, cefalea, problemi di concentrazione).

Infezioni da virus

In alcuni casi la sindrome da stanchezza cronica può essere considerata una malattia scatenata da infezioni virali. Non sembra un caso che i sintomi più frequenti siano molto simili a quelli dell’influenza come per esempio il senso di fatica duratura, i dolori diffusi, il sonno non riposante, il mal di gola e la cefalea. Inoltre quando si è influenzati è comune avvertire un abbassamento del tono dell’umore e/o ansia. In merito una forte sollecitazione immunitaria è in grado di ripercuotersi sul funzionamento cerebrale provocando sintomi depressivi e letargia. Ad ogni modo l’aspetto chiave della sindrome da stanchezza cronica è la gravità e la pervasività del disturbo, anche a livello della qualità di vita delle persone, oltre alla durata dei sintomi, che si possono prolungare generalmente oltre i sei mesi.

Riattivazione virale da Epstein Barr e altri virus

Secondo le ultime evidenze diversi patogeni possono dare avvio ad un’acutizzazione dei sintomi, in particolare il virus Epstein Barr, cytomegalovirus, parovirus B19, il virus erpetico HHV-6 e quello dell’epatite C. In particolare il virus Epstein Barr infetta almeno il 90% delle persone, soprattutto durante l’infanzia. È un virus che si trasmette tramite la saliva e quindi attraverso i colpi di tosse, il bacio e lo scambio di cibo. In seguito alla prima infezione Epstein Barr (EBV) è in grado di rimanere per molto tempo nascosto dentro i linfociti B e di riattivarsi successivamente. Ciò può avvenire in seguito ad un abbassamento delle difese immunitarie, utilizzo di farmaci immuno-soppressori e dopo forti eventi stressanti.

In una percentuale di persone la fatica cronica inizia con una mononucleosi infettiva da EBV e diversi studi sottolineano il ruolo svolto da uno stato infettivo cronicizzato, persino a lungo termine. Inoltre aver fatto la mononucleosi è un fattore di rischio per varie malattie autoimmuni. Per di più le Infezioni in fase attiva dei virus erpetici e del parvovirus B19 possono portare a sintomi tipici della fatica cronica, oltre a febbricola e ingrossamento dei linfonodi.

Stress e infezioni

Un fattore importante da considerare è sicuramente il grado di stress e di disagio emotivo. Lo stress psicologico agisce come evento scatenante in molti casi di sindrome da stanchezza cronica e ciò potrebbe essere mediato proprio dalle infezioni virali. È ormai risaputo che lo stress eccessivo ha effetti negativi sulle capacità del sistema immunitario di fronteggiare le minacce esterne ed è in grado di provocare la riattivazione di diversi virus tra cui herpes simplex, varicella-zoster ed Epstein-Barr. È opportuno pertanto da un lato ridurre al minimo possibile le fonti di stress e, dall’altro, di favorire i momenti di relax e di piacevolezza.

Rischio autoimmunità

La sindrome da stanchezza cronica mostra numerose somiglianze con le patologie autoimmuni, soprattutto dal punto di vista immunologico, in cui sono evidenziabili disfunzioni dell’attività immunitaria, la quale dovrebbe invece rimanere vigile e tenere sotto controllo la replicazione virale. In aggiunta può essere riscontrabile la presenza di auto-anticorpi e di stress ossidativo con il rischio di sviluppare inneschi autoimmuni. Senza tralasciare la rilevante co-presenza di malattie autoimmuni come la fibromialgia e la tiroidite di Hashimoto. In generale le evidenze sostengono che nella sindrome da stanchezza cronica i meccanismi autoimmuni rivestono un ruolo importante.

Cembio per la sindrome da stanchezza cronica

Il Centro di Medicina Biologica affronta la sindrome da fatica cronica attraverso percorsi terapeutici integrati e multidisciplinari, che si pongono l’obiettivo di affrontare i processi disfunzionali alla base del disturbo. In particolare nella sindrome da stanchezza cronica riteniamo importante affrontare le alterazioni a carico del metabolismo, della produzione energetica cellulare, dello stato infiammatorio ed immunitario, oltre alla gestione degli aspetti neurofisiologici e legati allo stress cronico. Presso il nostro Centro è possibile effettuare analisi innovative per la valutazione del reale stato di salute delle cellule e dell’attività immunitaria, così come di eventuali fattori metabolici, nutrizionali ed ormonali che possono incidere negativamente sulle difese dell’organismo.

È fondamentale un adeguato bilanciamento tra la persistenza virale e la competenza immunitaria.

Tra i vari aspetti coinvolti nella sindrome da stanchezza cronica le riattivazioni virali silenti possono avere un ruolo significativo, che deve essere affrontato in modo efficace non soltanto rafforzando il sistema immunitario, ma anche riducendo i fattori di rischio delle riattivazioni e promuovendo i meccanismi immunitari specializzati nella lotta contro i virus latenti nell’organismo.

Se soffri di sindrome da fatica cronica i nostri specialisti possono aiutarti tramite test, cure e trattamenti mirati e che vengono personalizzati sulla base dello stato di salute dell’intera persona.

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Bibliografia essenziale:

  • Rasa S, et al. Chronic viral infections in myalgic encephalomyelitis/chronic fatigue syndrome (ME/CFS). J Transl Med. 2018;16(1):268. Published 2018 Oct 1;
  • Mensah FKF, Bansal AS, Ford B, Cambridge G. Chronic fatigue syndrome and the immune system: Where are we now?. Neurophysiol Clin. 2017;47(2):131-138;
  • Kerr JR. Epstein-Barr Virus Induced Gene-2 Upregulation Identifies a Particular Subtype of Chronic Fatigue Syndrome/Myalgic Encephalomyelitis. Front Pediatr. 2019;7:59. Published 2019 Mar 13.
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