Il nichel è il quarto metallo più usato al mondo e la causa più frequente di dermatiti da contatto nei paesi industrializzati. È un elemento naturale presente nella crosta terrestre ed è possibile rintracciarne piccole quantità nel suolo, nell’acqua e nei cibi. Nelle persone particolarmente sensibili questo metallo può determinare varie problematiche cutanee (es. orticaria, prurito, secchezza) ed in alcuni casi anche reazioni sistemiche.

Che cos’è il nichel?

Il nichel è un elemento chimico metallico, duttile, duro e dal colore argentato-bianco. È naturalmente presente nella crosta terrestre, nei meteoriti e può essere emesso dai vulcani e dall’erosione dei suoli. Grazie alle sue proprietà chimiche e fisiche questo metallo è usato in un’ampia varietà di processi industriali come per esempio la produzione di leghe metalliche, di batterie, di catalizzatori industriali e di placcature elettriche. A causa della sua ubiquità l’esposizione al nichel è per tutti praticamente costante. D’altra parte il suo utilizzo ingente nel mondo è purtroppo alla base dell’inquinamento ambientale da parte del nichel e dei suoi derivati.

L’esposizione può avvenire per inalazione (es. lavoro) e soprattutto per l’ingestione di acqua o alimenti contaminati. La presenza di nichel nell’aria deriva fondamentalmente dalla combustione dei combustibili fossili, del carbone, degli olii e dall’incinerazione dei rifiuti. Per quanto riguarda i cibi a più alta concentrazione di nichel questi sono numerosi ed i principali includono: i pomodori, gli spinaci, gli asparagi, le carote, il cacao, il cioccolato e la frutta secca. Tuttavia il contenuto alimentare varia a seconda del clima, dalla stagione, del tipo di terreno e di acque usate in agricoltura. Il nichel può essere aggiunto nel cibo anche involontariamente tramite il contatto con utensili in acciaio inossidabile e bollitori da cucina placcati al nichel.

Oltre agli alimenti il nichel è contenuto in numerosi prodotti come: cosmetici, chiavi, cellulari, graffette, montature per occhiali, articoli in acciaio inossidabile, apparecchi odontoiatrici (es. amalgame), pigmenti, cerniere, stent chirurigici, materiali elettronici, monete, tabacco e gioielli. Infine, una bassa percentuale di nichel può essere anche assorbita attraverso la pelle.

Effetti del metallo nichel

Benché il nichel abbia un ruolo come nutriente in altre forme di vita (es. piante e batteri), negli esseri umani non ha alcun ruolo biologico. Tuttavia, è in grado di inibire diversi enzimi ostacolando lo svolgimento delle normali reazioni delle nostre cellule. In seguito ad esposizione ed eccessivo accumulo nell’organismo il nichel esercita effetti nocivi su molteplici processi legati alla salute. In particolare questo metallo pesante è correlato allo sviluppo di dermatite da contatto, disturbi cardiovascolari e renali, colon irritabile, asma e tumori alle vie respiratorie.

In special modo il nichel esercita i suoi effetti tossici a livello del sistema immunitario e di quello nervoso, oltre ad essere un agente cancerogeno. In aggiunta è alla base dello stress ossidativo, cioè dello sbilanciamento tra produzione di radicali liberi e le capacità antiossidanti, e di disfunzioni degli organelli cellulari detti mitocondri, che sono fondamentali per la produzione dell’energia.

Ipersensibilità o allergia al nichel?

Il nichel è uno dei principali metalli responsabili di forme di ipersensibilità simil-allergica. Ciò può avvenire quando un oggetto contenete nichel rimane a diretto contatto con la pelle. Il sudore (o altre sostanze come per esempio la saliva) porta alla corrosione del nichel, il quale può essere assorbito e dare avvio a reazioni immunitarie. Successivamente la risposta immunologica determina la comparsa di una reazione cutanea, a volte particolarmente improvvisa. Una volta sensibilizzati le persone possono sviluppare dermatite da contatto, lichen planus, eczema, desquamazioni labiali, problemi dentali ed alla bocca con eritemi e perdita del senso del gusto.

Non si tratta di una vera e propria allergia, come spesso viene erroneamente definita, ma di un’iper-attivazione immunitaria, i cui sintomi compaiono circa dopo 2-3 giorni.

L’ipersensibilità al nichel è in aumento e si stima che circa il 13-18% delle donne ed il 3-6% degli uomini ne siano particolarmente sensibili e questa differenza può essere dovuta al maggior contatto con prodotti a base di nichel da parte del mondo femminile (es. gioielli, trucchi). Talvolta le reazioni possono essere talmente severe da provocare un continuo stato di vigilanza nei confronti degli oggetti contenenti nichel come per esempio i gioielli e le monete.

Meccanismi di azione

Una volta rilasciato da varie leghe metalliche il nichel può attraversa l’epitelio delle mucose ed attivare il sistema immunitario qui presente. Il nichel viene identificato dal sistema immunitario come una sostanza estranea e potenzialmente pericolosa in modo simile a quanto accade per le sostanze allergizzanti. Ciò può dare origine ad infiammazione tramite il rilascio di molecole e citochine infiammatorie, che guidano le reazioni immunitarie. Ulteriori esposizioni portano ad una maggiore sensibilizzazione ed acutizzazione dei segni e dei sintomi nel corso dei giorni successivi.

Le manifestazioni cutanee sono generalmente localizzate, anche se potrebbero espandersi al resto del corpo con eritemi, chiazze squamose e pruriginose. Ma a differenza di quanto si crede il nichel non determina solo problemi di pelle, in quanto il nichel ingerito può portare a reazioni sistemiche.

Non solo dermatite o problemi cutanei

La dermatite da contatto non è l’unico disturbo da sensibilizzazione, perché il nickel è in grado di scatenare vari effetti dopo essere stato introdotto attraverso l’acqua e gli alimenti. In merito il consumo accidentale di nichel può portare a recrudescenze delle lesioni eczematose o a rash cutanei in persone già suscettibili. Questo metallo può causare anche sintomi gastrointestinali come bruciore e arrossamento nella bocca, gonfiore, dolore addominale, vomito, nausea, diarrea o costipazione. In aggiunta, a livello intestinale provoca un’esacerbazione infiammatoria, che nel corso del tempo potrebbe diventare cronica. Per questi motivi una percentuale non trascurabile di casi di colon irritabile può nascondere alla base una problematica con il nichel.

I consigli del Cembio

Il Centro di Medicina Biologica è un centro di eccelenza, che si occupa di salute e di prevenzione tramite una visione ampia dei processi sottesi ai disturbi, alle malattie e tramite cure mirate alla risoluzione della disfunzione alla base, piuttosto che al tamponamento temporaneao dei sintomi manifesti.

Nell’ipersensibilità al nichel è innanzitutto importante prestare attenzione agli oggetti ed ai cibi che contengono questo metallo. Purtroppo, questo potrebbe non essere sufficiente, in quanto il nichel è altamente diffuso ed una dieta prolungata a basso contenuto potrebbe esporre nel tempo a carenze nutrizionali rilevanti ed a disbiosi intestinale se non ben monitorata da uno specialista. Pertanto il nostro Centro si occupa delle forme di ipersensibilità con un focus speciale sull’attività del sistema immunitario. Quest’ultimo, infatti, è il diretto responsabile delle reazioni e dei sintomi correlati a questa problematica, perché mette in moto una risposta immunitaria sproporzionata e incontrollata. Inoltre, è bene sapere che questa reazione è frutto di una cascata infiammatoria, che è mediata dall’attività dei linfociti T e da specifici fattori immunologici detti citochine.

Per questo motivo le nostre cure e terapie ritengono primaria la modulazione del sistema immunitario al fine di controbilanciare l’eccessiva reattività nei confronti delle sostanze sensibilizzanti e promuovere i processi biologici responsabili della tolleranza immunologica, cioè la capacità di tollerarne l’esposizione. In aggiunta, a seconda delle condizioni di salute e degli esami di laboratorio può essere necessario agire a livello del tratto gastrointestinale, il quale, oltre ad essere un bersaglio del nichel, è uno dei più importanti regolatori dell’assorbimento delle sostanze estranee e della regolazione immunitaria. Infine, la valutazione del metabolismo dell’istamina e la promozione dei processi di detossificazione dei metalli pesanti possono fornire un ulteriore valido supporto.

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