Muoversi, si sa, fa bene alla salute. Ma quando l’esercizio fisico diventa troppo ciò può provocare un maggior rischio di infortuni ed essere anche un segnale di aspetti più psicologici, che fanno sì che il centro della persona diventi l’allenamento e non più sé stessa. Scopri di più leggendo il seguente articolo del Cembio. Buona lettura!
Benefici o svantaggi?
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L’esercizio fisico rappresenta un ben noto fattore importante per la salute generale dell’organismo e sotto molteplici punti di vista (es. metabolico, cardiovascolare). Consente infatti un miglior controllo del peso corporeo e del sonno ed è in grado di attenuare temporaneamente lo stress, l’ansia e l’umore basso. Nel campo della salute si parla più propriamente di attività fisica o fisico-motoria piuttosto che di sport, in quanto i benefici del moto non riguardano solo attività competitive o strutturate (es. squadre, corsi), bensì qualsiasi tipologia di movimento come avviene per esempio nel caso di alcuni lavori manuali o di hobby (es. trekking, ballo, bici, orto).
D’altra parte un’attività fatta di allenamenti molto frequenti o lunghi aumenta il rischio di incorrere in lesioni tissutali o veri e propri infortuni, oltre ad essere la probabile spia di cause sottese di natura più psicologica che salutistiche. Può succedere che la persona abbia l’impressione di perdere il controllo, di avere pensieri fissi e non riesca a fare a meno di sostituire le varie parti della propria vita con le sole attività di allenamento, che rimangono al centro delle sue preoccupazioni. Si passa pertanto dal desiderio di svolgere un’attività piacevole ad una condizione di bisogno impellente, non più una scelta.
Quali conseguenze?
L’esercizio può assumere tonalità pericolose quando la persona è impegnata troppo nel suo svolgimento, oppure non riesce a controllarsi, nonostante le conseguenze sugli altri piani della persona come per esempio nel campo della vita privata, affettiva, scolastica o professionale. Talvolta il bisogno di doversi necessariamente allenare può essere talmente forte da superare i propri fabbisogni di riposo, oppure da trascurare i limiti fisici sopportabili, fino al punto di allenarsi pur essendo malati o infortunati. Insieme a tutto ciò si riscontra un generale peggioramento delle relazioni interpersonali e professionali.
Un aspetto rilevante è dato dalle ripercussioni di questo bisogno esterno sulle capacità di farne a meno, sviluppando sintomi simili alle vere e proprie dipendenze. Se non si svolge attività fisica possono infatti comparire ansia, agitazione, senso di colpa, inappetenza, insonnia, mal di testa ed apatia. In tal caso questi sono sintomi psicologici rilevanti e da non sottovalutare.
Ulteriori aspetti psicologici
Il punto chiave quindi è dato dall’estrema difficoltà da parte di queste persone di mantenere un’identità stabile pur in assenza della “stampella” dell’allenamento. In merito gli studi hanno evidenziato caratteristiche di personalità specifiche come per esempio l’elevato perfezionismo o il narcisismo. Inoltre, un’attività fisica compulsiva è associata a disturbi ansiosi e depressivi. Senza dimenticare che è frequentemente riscontrabile nelle persone che soffrono di veri e propri disturbi alimentari.
Ulteriori ricerche sottolineano in merito l’associazione significativa con stili alimentari sbilanciati o troppo restrittivi, così come la presenza di preoccupazioni continue in merito alle forme corporee. In aggiunta, è frequente che queste persone mostrino una spiccata insoddisfazione corporea, ansia, ansia ed intolleranza delle incertezze.
In tali casi si assiste spesso alla presenza di una scarsa capacità di gestire l’impulso a fare o a smettere di allenarsi. Tutto ciò può pertanto rappresentare il segno di difficoltà a rapportarsi con il proprio mondo interiore ed emotivo, oltre a mostrare una scarsa abilità nel fronteggiare i momenti di stress. Quindi, se si intende la salute come uno stato di benessere fisico, psicologico e sociale, in relazione alla strada che intendiamo percorrere nella vita, l’allenamento può paradossalmente peggiorare questo stato incidendo negativamente sulle capacità di dispiegare le proprie qualità in modo multidirezionale, di mantenere una rete sociale o affettiva e di portare avanti efficacemente le attività giornaliere.
Cembio: un aiuto professionale per il cambiamento
Come messo in risalto in questo articolo l’attività fisica ha una doppia faccia. Da un lato promuove il benessere psicofisico e la longevità, mentre sul versante eccessivo rende la persona maggiormente suscettibile a ricadute infiammatorie ed alla perdita di regolazione nelle varie parti del Sé. Tralasciando ovviamente chi svolge sport per motivi prettamente professionali, raggiungere un corretto bilanciamento non è facile per alcune persone, le quali di per sé non sempre si rendono conto delle conseguenze dei propri comportamenti e se ne accorgono spesso di fronte al peggioramento di altri ambiti di vita (es. affetti, lavoro).
Un elemento rilevante emerso dagli studi è la vicinanza di queste condizioni a forme di simil-dipendenza, insieme a stati di solitudine, scarse capacità di controllo dei comportamenti ed a difficoltà nella tolleranza degli stati emotivi, specialmente quelli legati all’alimentazione ed all’immagine corporea. In tali casi l’aiuto psicologico di uno specialista può fare la differenza nel valutare le cause e le conseguenze di tale bisogno di svolgere un’attività fisica compulsiva, oltre a promuovere un percorso di consapevolezza, equilibrio ed espressione libera di tutte le sfaccettature della persona.
Se di interesse fissa un primo appuntamento con i nostri specialisti presso il Centro di Medicina Biologica. La nostra segreteria sarà lieta di ascoltarTi.
Riferimento bibliografici principali:
- Caponnetto P, et al. The Effects of Physical Exercise on Mental Health: From Cognitive Improvements to Risk of Addiction. Int J Environ Res Public Health. 2021 Dec 19;18(24):13384;
- Dinardi JS, Egorov AY, Szabo A. The expanded interactional model of exercise addiction. J Behav Addict. 2021 Sep 14;10(3):626-631;
- Weinstein A, Weinstein Y. Exercise addiction- diagnosis, bio-psychological mechanisms and treatment issues. Curr Pharm Des. 2014;20(25):4062-9.