Al pari di altri campi della salute lo stato di benessere psicologico può essere influenzato da nuovi fattori emergenti e che pongono nuove sfide da considerare criticamente. In particolare questo articolo ha come tema l’utilizzo dei social media come un fattore di rischio psicologico, cioè come un aspetto da considerare nello sviluppo o nell’aggravamento della salute della persona dal punto di vista emotivo, mentale e delle abitudini comportamentali.

Introduzione

Gli esseri umani sono specie prettamente sociali, cioè hanno un bisogno intrinseco di compagnia per vari motivi tra cui far fronte ai momenti di fragilità, di tristezza e per stabilire relazioni fonti di profondo benessere e rispecchiamento.

I social media vengono utilizzati da un gran numero di persone ed alcuni individui trascorrono diverse ore ogni giorno sulle piattaforme social più popolari. Nonostante la loro diffusione una crescente mole di studi recenti ne sottolinea tuttavia le ripercussioni per la salute psicologica degli utenti, a qualunque età.

Utilizzo dei social e salute mentale

Si ipotizza che gli effetti negativi derivino dal fatto che le persone molto impegnate on-line trascorrano meno tempo con le interazioni nel mondo sociale “materiale”, il quale ha da tempo dimostrato di salvaguardare la salute mentale e le capacità di instaurare e mantenere relazioni con gli altri (es. amici, partner). Cioè la possibilità di interagire virtualmente con le altre persone, pur se numerose, spesso non si traduce in interazioni di qualità o realmente improntate alla reciprocità incidendo profondamente sul nostro bisogno di trascorrere momenti della nostra vita con gli altri. Senza tralasciare l’effetto “conformistico” data da una maggiore pressione a seguire stereotipi altrui al fine di essere visualizzati, quindi visti e riconosciuti come persone.

L’utilizzo prolungato dei social media è associato a sintomi da stress, ansia e depressione.

In merito gli studi mostrano un effetto per lo più negativo dei social media sull’immagine corporea, soprattutto nel caso delle donne che spesso sono esposte ed implicitamente devono confrontarsi con immagini femminili idealizzate. Tale esposizione si può ripercuotere pertanto nello sviluppo di una propria immagine corporea vissuta con maggior disagio o talora distorta, soprattutto in presenza di credenze personali relative al supposto legame tra apparenza, attrattività e valore individuale. Tutto ciò ha notevoli conseguenze dal punto di vista psicologico, in quanto si incorre nel rischio di insoddisfazione corporea, sintomi depressivi, ansiosi o disturbi del comportamento alimentare.

In generale gli effetti dei cambiamenti tecnologici e socioculturali possono risultare particolarmente negative per i bambini, gli adolescenti e per le persone emotivamente più fragili.

Quali conseguenze?

Il coinvolgimento nelle attività digitali social, fino ad arrivare a vere e proprie forme di dipendenza da internet, contribuiscono allo sviluppo ed all’aggravamento degli stati d’ansia, sia negli adolescenti che nelle persone più adulte, continuamente preoccupate di aver ricevuto qualche messaggio o notifica oppure di controllare quelle altrui. Parallelamente gli studi mettono in guardia contro i relativi rischi relativi ai sintomi depressivi, che possono raggiungere fino al 70% delle persone particolarmente attive on-line, anche nel caso in cui le attività si limitano ad essere passive come per esempio leggere i post.

In aggiunta, secondo ulteriori studi l’utilizzo delle piattaforme video on-line aumenta il rischio di umore depresso mostrando contenuti divertenti ed eccitanti, ma che non hanno un vero e proprio collegamento con ciò che sperimentiamo profondamente e personalmente nella vita di ogni giorno. Dopo aver trascorso del tempo nei social network è stato anche osservato un generale peggioramento nella soddisfazione di sé e della propria vita.

Il multitasking online continuo incide negativamente sulle capacità cognitive.

Inoltre, il coinvolgimento nei media on-line è coinvolto nell’irregolarità degli orari e nel peggioramento della durata e della qualità del sonno. Con tutte le possibili conseguenze a livello non soltanto mentale, ma anche biologico, emotivo e comportamentale.

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Affrontare un utilizzo predominante ed eccessivo di Internet e dei social molto spesso richiede di affrontare le scarse capacità relazionali, l’impulsività, le carenze motivazionali e la difficoltà nel saper controllare le proprie abitudini ed i comportamenti automatici. Può avvenire anche un circolo vizioso tra Internet, confronto altrui e frustrazione o disperazione. Per questi motivi navigare troppo on-line può essere anche il segnale di una bassa capacità di tolleranza delle emozioni, di qualunque colore esse siano. Ad ogni modo cercare di rimandare o distrarsi non è nel lungo periodo una strategia efficace, anzi non fa che amplificare il discontrollo emotivo e la confusione mentale.

Al fine di aiutare la persona ad essere consapevole delle conseguenze dell’abuso di Internet e delle sue piattaforme presso il Centro di Medicina Biologica è possibile effettuare consulenze e valutazioni psicologiche per supportare la persona nel suo percorso di cambiamento e di autoconsapevolezza. Conoscere, valutare ed affrontare le disfunzioni cognitive, le ripercussioni sulla vita quotidiana, sull’equilibrio emotivo e sulla qualità delle interazioni con le altre persone può essere affrontato con l’aiuto dei nostri specialisti.

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Riferimento bibliografici principali:

  • Karim F, Oyewande AA, Abdalla LF, Chaudhry Ehsanullah R, Khan S. Social Media Use and Its Connection to Mental Health: A Systematic Review. Cureus. 2020 Jun 15;12(6):e8627;
  • LeBourgeois MK, Hale L, Chang AM, Akacem LD, Montgomery-Downs HE, Buxton OM. Digital Media and Sleep in Childhood and Adolescence. Pediatrics. 2017 Nov;140(Suppl 2):S92-S96. doi: 10.1542/peds.2016-1758J. PMID: 29093040; PMCID: PMC5658795.
  • Dumas AA, Desroches S. Women’s Use of Social Media: What Is the Evidence About Their Impact on Weight Management and Body Image? Curr Obes Rep. 2019 Mar;8(1):18-32.
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