L’autismo, o meglio il disturbo dello spettro autistico, è un disturbo del neurosviluppo e determina ripercussioni sulle capacità di interazione e di comunicazione sociale, oltre a comportamenti fortemente stereotipati. Un aspetto fondamentale emerso dagli studi più recenti riguarda gli effetti dello stato infiammatorio sia della madre in gravidanza che del neonato nei primi mesi di vita. Scopri di più su questo argomento e sul nostro approccio di cura nel seguente articolo del Cembio.

Disturbi dello spettro autistico: che cosa sono?

Le caratteristiche principali dei disturbi dello spettro autistico riguardano deficit rilevanti delle capacità di comunicazione e di interazione sociale insieme alla presenza di attività, interessi e comportamenti altamente stereotipati e selettivi. Benché le prime descrizioni cliniche risalgano a Kanner nel 1943, attualmente si parla di disturbi dello spettro autistico, in quanto le vecchie diagnosi di disturbo autistico, disturbo dello sviluppo non specificato, la sindrome di Asperger ed il disturbo disintegrativo dell’infanzia sono ormai classificati in quest’unica categoria diagnostica.

I disturbi dello spettro autistico hanno in origine un’alterazione dei normali processi di sviluppo del sistema nervoso. Ciò può essere dovuto ad una molteplicità di fattori di rischio precoci, che influenzano negativamente il percorso di sviluppo durante la gestazione oppure nei primi mesi di vita. In special modo risalta per importanza il ruolo svolto dalle disfunzioni immunitarie e dallo stato infiammatorio.

Ruolo del sistema immunitario

I risultati delle ultime ricerche sottolineano sempre di più il ruolo critico dell’infiammazione nell’autismo. A partire dalla seconda metà del ‘900 le prime ipotesi di collegamento tra l’autismo ed il sistema immunitario presero spunto dall’osservazione di una maggiore incidenza di infezioni in questi bambini. In merito diverse evidenze mostrano un maggior rischio di autismo nei neonati esposti ad infezioni in gravidanza da parte di alcuni batteri e virus come per esempio il cytomegalovirus, quello della rosolia e del morbillo.

L’autismo è associato ad uno stato infiammatorio persistente, che riflette un’alterazione del normale funzionamento immunitario. Rispetto ai bambini sani quelli con diagnosi di spettro autistico mostrano parametri infiammatori più elevati tra cui per esempio l’interleuchina 1, 6, 12 ed il TNF-alfa. Inoltre, si osserva che tanto più l’infiammazione è elevata quanto più i sintomi ed i comportamenti tipici dell’autismo sono gravi. Persino gli studi genetici hanno riscontrato che le variazioni genetiche più associate ai disturbi dello spettro autistico riguardano geni coinvolti per la maggior parte nel funzionamento neuronale e nelle risposte infiammatorie.

Neuroinfiammazione nell’autismo

Lo stato infiammatorio tipico dell’autismo si riflette anche a livello del sistema nervoso secondo un processo chiave che prende il nome di neuro-infiammazione. In poche parole si assiste ad un incremento dei processi infiammatori a carico delle cellule nervose provocando ripercussioni sulla formazione delle sinapsi, sulla plasticità e sulla trasmissione degli impulsi nervosi.

In aggiunta si assiste frequentemente anche ad un indebolimento della normale barriera esistente tra il sangue ed il cervello, il che favorisce l’infiammazione del sistema nervoso a causa del maggior ingresso delle cellule e dei fattori pro-infiammatori.

Il periodo cruciale dell’infiammazione in gravidanza

La gravidanza può alterare lo sviluppo del feto attraverso complessi meccanismi immunitari di origine materna. Di fatto varie problematiche materne si possono ripercuotere negativamente sul neurosviluppo come per esempio nel caso di condizioni di forte sovrappeso, diabete gestazionale, pre-eclampsia, disagio psicologico ed infezioni. In particolare spicca per importanza la risposta acuta del sistema immunitario materno di fronte a varie potenziali minacce, tra cui le infezioni precoci e le patologie infiammatorie. Persino nel caso di madri con uno stato infiammatorio silente e sotto-soglia i figli sono a maggior rischio, come per esempio avviene nel caso di problematiche materne di malattie autoimmuni (es. artrite reumatoide, tiroiditi, diabete 1).

Un aspetto chiave è la disregolazione del sistema immunitario della madre durante la gravidanza.

Si ritiene che i meccanismi sottostanti a questi processi dipendano dall’azione delle citochine, cioè piccole molecole che agiscono nella regolazione immunitaria e che sono coinvolte nello sviluppo cerebrale. Inoltre, circa nel 10-20% dei casi sono riscontrabili anche anticorpi diretti contro le strutture cerebrali, in modo simile a quanto accade nelle patologie autoimmuni. I livelli di questi auto-anticorpi correlano con la gravità dei sintomi neuro-cognitivi e con i comportamenti stereotipati e bizzarri.

La disregolazione del sistema immunitario prosegue anche dopo la nascita del bambino, che mostra processi attivi dal punto di vista pro-infiammatorio. Queste anomalie sono anche alla base di una maggiore suscettibilità nei confronti dell’attacco da parte degli agenti patogeni come per esempio il Clostridium difficile e vari funghi. Ad ogni modo la problematica non rimanda ad un semplicistico abbassamento delle difese immunitarie dai patogeni, bensì ad un’alterazione dei complessi meccanismi che regolano l’immunità, la quale, è bene ricordarlo, è coinvolta nell’infiammazione, nella riparazione dei tessuti, nelle allergie e nell’autoimmunità. Pertanto, si tratta di un sistema immunitario malfunzionante piuttosto che deficitario.

In generale le problematiche immunitarie in gravidanza possono determinare cambiamenti nella proliferazione, nella migrazione e nella trasmissione nervosa, mentre nel periodo neonatale sono alla base di alterazioni del funzionamento cellulare e dell’incremento dei radicali liberi. Tutto ciò rappresenta la conseguenza di uno stato infiammatorio di lunga data e spesso non tenuto in considerazione.

Cembio per la cura dell’infiammazione cronica

I disturbi dello spettro autistico hanno alle spalle una molteplicità di fattori di rischio, che riguardano sia i genitori che i bambini stessi, sia gli aspetti genetici che quelli ambientali. Ad ogni modo le evidenze convergono nel sostenere che l’infiammazione rappresenti un processo chiave alla base di tutti questi aspetti ed in grado di aggravare la sintomatologia se non affrontata adeguatamente insieme ad uno specialista. Per questi motivi il Centro di Medicina Biologica affronta i disturbi dello spettro autistico secondo un’ottica terapeutica integrata e multidisciplinare, con un particolare focus sui processi di infiammazione sistemica e di neuro-infiammazione. Infine in sede di consulto è possibile effettuare analisi approfondite per la valutazione della salute cellulare e dei processi disfunzionali sottesi al disturbo, che possono essere affrontati tramite le nostre cure e terapie.

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Bibliografia principale:

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