La fibromialgia è un disturbo che causa la persistenza di dolori muscolo-scheletrici diffusi nel corpo ed ha alle spalle cause eterogenee, che possono essere dipendere per esempio da infezioni, traumi fisici e disagio emotivo. Benché non vi siano segni evidenti di infiammazione dei tessuti (es. rossore, tumefazione), sulla base delle ultime evidenze una condizione di infiammazione silente contribuisce allo sviluppo della fibromialgia e di altre forme di dolore. Approfondiamo questo argomento più in dettaglio nei prossimi paragrafi. Buona lettura!

Fibromialgia: aspetti chiave della sindrome

La fibromialgia è una sindrome caratterizzata da dolori e rigidità muscolari insieme a spossatezza persistente, disturbi del sonno e difficoltà nel mantenimento dell’attenzione. Pertanto la fibromialgia si compone di più sintomi, che attengono sia all’ambito fisico, che a quello mentale ed emotivo. Questo disturbo riguarda circa il 2-4% degli adulti, soprattutto le donne tra i 20 ed i 60 anni di età. Le persone con fibromialgia mostrano una bassa tolleranza al dolore, in special modo nei confronti degli stimoli troppo freddi o troppo caldi.

Focus sull’infiammazione cronica

L’infiammazione è una risposta naturale dell’organismo per la difesa e la protezione da potenziali danni e minacce. Più specificatamente è responsabile del riconoscimento, dell’eliminazione dell’agente dannoso e della riparazione dei tessuti per la loro guarigione. L’infiammazione può essere classificata in una forma acuta, che dura fino ad un massimo di qualche giorno, ed una forma cronica, la quale purtroppo non si risolve come dovrebbe fare fisiologicamente. Se da un lato la prima è benefica, dall’altra l’infiammazione cronica può portare ad un circolo vizioso tra distruzione e riparazione dei tessuti. Il problema principale dei disturbi a carattere infiammatorio cronicizzato non è l’innesco infiammatorio, piuttosto il fatto che lo stato infiammatorio non ha un termine conclusivo.

Diverse evidenze mostrano nella fibromialgia uno stato infiammatorio sistemico e silente.

È stato osservato che un incremento dei mediatori infiammatori sistemici sono associati ad un aggravamento dei sintomi fibromialgici. Per esempio risaltano per importanza la proteina C reattiva, l’interleuchina 1, 6 e 17, che incrementano a loro volta la sensibilità muscolare nei confronti degli stimoli fonti di dolore.

Inoltre, si pensa che le donne siano maggiormente colpite dalla fibromialgia a causa dei livelli di estrogeni naturalmente più alti rispetto agli uomini, il che provoca un potenziamento dei processi immunitari ed allergici. Non sembra un caso, infatti, che chi soffre di fibromialgia tenda ad andare incontro maggiormente a forme di orticaria.

Le conseguenze della neuro-infiammazione

L’infiammazione risulta particolarmente dannosa quando coinvolge il sistema nervoso e prende il nome di neuro-infiammazione. Questa condizione rappresenta un aspetto chiave di diverse patologie tra cui le neuropatie, il dolore cronico, i disturbi dello spettro autistico ed alcune forme di alterazione ingiustificata del tono dell’umore. Esistono infatti numerosi punti di collegamento tra il sistema nervoso e le cellule immunitarie, le quali sono in grado di rilasciare fattori pro-infiammatori in seguito alla risposta ad infezioni, infiammazione, autoimmunità e traumi.

Nella fibromialgia si assiste ad un’alterazione dei processi di elaborazione del dolore.

In particolare nella fibromialgia la neuro-infiammazione è sostenuta da varie sostanze infiammatorie e cellule, in primis i mastociti e le cellule gliali, che hanno la funzione generale di rilevare i danni cellulari. Questo stato infiammatorio a livello cerebrale e delle fibre è a sua volta causa della cosiddetta iper-sensibilizzazione centrale, cioè il sistema nervoso non riesce più a distinguere gli stimoli nocivi da quelli innocui e segnala persistentemente una minaccia dolorosa. Pertanto l’ipersensibilità centrale provoca la sensazione di dolore anche di fronte a stimoli innocui, oppuure una risposta esagerata al dolore. In tale condizione si evidenzia un aumento dei neurotrasmettitori eccitatori cerebrali, l’alterazione della dopamina ed una maggiore suscettibilità nei confronti delle fonti di dolore. Per di più un ulteriore punto di collegamento tra il sistema nervoso e la fibromialgia riguarda i nervi, in particolare sottoforma di neuropatia delle piccole fibre.

Cembio per il trattamento dell’infiammazione cronica nella fibromialgia

Il Centro di Medicina Biologica si occupa delle problematiche caratterizzate da un quadro infiammatorio cronicizzato, tra cui l’argomento di questo articolo: la fibromialgia. In particolare affrontiamo questa sindrome tramite cure specifiche e trattamenti ambulatoriali, che vengono personalizzati in sede di consulto sulla base dei sintomi, dello stato di salute e delle analisi diagnostiche. Infine presso il nostro Centro effettuiamo test avanzati ed innovativi per la valutazione della salute cellulare, delle citochine infiammatorie e delle capacità anti-infiammatorie, così come l’analisi dei parametri neurofisiologici che influenzano la percezione del dolore.

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Bibliografia principale:

  • Coskun Benlidayi I. Role of inflammation in the pathogenesis and treatment of fibromyalgia. Rheumatol Int. 2019 May;39(5):781-791;
  • Skaper SD, Facci L, Zusso M, Giusti P. An Inflammation-Centric View of Neurological Disease: Beyond the Neuron. Front Cell Neurosci. 2018 Mar 21;12:72;
  • Theoharides TC, Tsilioni I, Bawazeer M. Mast Cells, Neuroinflammation and Pain in Fibromyalgia Syndrome. Front Cell Neurosci. 2019 Aug 2;13:353.
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