Lo sai che il malassorbimento intestinale può riguardare anche il fruttosio? Vediamo di che cosa si tratta e come agire con la dieta.

Per il malassorbimento del fruttosio, una dieta che contrasti questo problema è sicuramente possibile.

In generale il malassorbimento degli zuccheri è una condizione clinica frequente e spesso associata disturbi intestinali. Benché l’intolleranza al lattosio ed il relativo malassorbimento sia il caso più studiato, esistono anche altri zuccheri che possono essere scarsamente assorbiti a livello dell’intestino quali per esempio il fruttosio, il trealosio ed il sorbitolo.

Gli zuccheri non assorbiti, una volta, raggiunto il colon, sono fermentati da parte della microflora intestinale dando origine come prodotti di scarto ad acidi grassi a catena corta, idrogeno, metano o anidride carbonica. Per di più questi microrganismi causano anche un aumento della secrezione di elettroliti e fluidi nell’intestino. Tutto ciò può causare la comparsa di sintomi disagevoli come gonfiore e dolore addominale, flatulenza, borborigmi o nausea, che sono le manifestazioni classiche di “intolleranza” nei confronti di uno o più carboidrati.

Il Fruttosio

Il fruttosio è uno zucchero semplice e presente naturalmente nella frutta e nelle verdure (es. pere, uva, prugne, banane etc.). Inoltre è un costituente rilevante dello sciroppo di mais, che è aggiunto in molti dolcificanti, soft drink ed alimenti commerciali per perdere peso o per diabetici. Insieme al glucosio dà origine alla molecola di zucchero da tavola, la quale potrà essere scissa durante la digestione liberando anche l’altro zucchero semplice in forma libera. Ciò spiega il cospicuo aumento di apporto di questo elemento negli ultimi decenni.

A differenza di altri zuccheri più complessi, che sono digeriti da enzimi prodotti a livello dei villi intestinali, il fruttosio di per sé non può essere digerito da enzimi dedicati, ma è assorbito a livello intestinale proporzionalmente alla sua concentrazione e grazie ad uno trasportatore detto GLUT 5. Inoltre l’assorbimento del frutto è influenzato anche dalla presenza di altri zuccheri quali il glucosio ed il galattosio. Ad ogni modo, quando il consumo di questo elemento supera le normali capacità intestinali di gestirlo si assiste alla comparsa dei sintomi tipici del malassorbimento del fruttosio

La dieta

È ovviamente importante, in una dieta contro il malassorbimento del fruttosio, ridurre l’apporto di quest’ultimo contenuto negli alimenti. Pertanto stop allo zucchero da tavola, ai dolcificanti con fruttosio ed attenzione alla frutta ed alla verdura. In particolare attenzione alle mele, pere, uvetta, frutta essiccata, mango, papaia, datteri, mirtilli, banane, peperoni, cipolle e zucca. Ma a volte eliminare questi gruppi alimentari non basta, in quanto il malassorbimento può essere secondario ad altri disturbi a carico dell’intestino come per esempio di natura infiammatoria.

Per questi motivi è sempre raccomandato rivolgersi ad uno specialista al fine di analizzare la funzionalità intestinale, gli eventuali fattori genetici ed impostare una terapia specifica e senza carenze. Aspetto non trascurabile considerando che la frutta e la verdura sono dense di micronutrienti essenziali. In aggiunta è opportuno valutare il tipo ed il grado di malassorbimento. Non è infrequente, infatti, trovare più tipi di malassorbimento nei confronti di due o più zuccheri o altri nutrienti. In aggiunta il malassorbimento è più frequente in chi soffre di disturbi intestinali con una percentuale che può raggiungere fino al 80%. Ed i sintomi sono spesso molto simili a quelli della sindrome del colon irritabile. Il fatto di incorrere in dolore o gonfiore addominale dopo l’ingestione di alimenti a base di carboidrati misti (es. pane, pasta, pizza e dolci) può suggerire che si è in presenza di una possibile sovracrescita batterica nell’intestino tenute (SIBO). Negli individui sani i batteri sono localizzati per lo più a livello del colon e del tenue distale. D’altra parte in chi soffre di SIBO avviene una loro proliferazione pure nel primo tratto dell’intestino tenue, in cui fermentano e degradano numerosi nutrienti cui entrano in contatto. La SIBO è presente nel 30-46% dei casi di sindrome del colon irritabile e può essere alla base di un malassorbimento generalizzato e di carenze alimentari con diarrea e perdita di peso.

In conclusione dietro al malassorbimento del fruttosio oltre alla dieta spesso c’è un intestino in difficoltà e di cui bisogna imparare a riprenderse cura. Scopri di più anche sul malassorbimento del lattosio e la dieta, sulla dieta post ictus e su cefalea e alimentazione.

 

Bibliografia essenziale:

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