Il sistema immunitario costituisce il nostro naturale scudo difensivo nei confronti di potenziali agenti patogeni come batteri, funghi, virus o parassiti. Ma è anche molto di più di questo e svolge un ruolo diffuso e dinamico in tutti i processi dell’organismo. Talvolta il suo funzionamento può non essere ottimale e ciò può essere alla base di ripercussioni a livello della salute. Quando è basso può provocare una maggiore suscettibilità alle infezioni, mentre quando è iper-attivo provoca manifestazioni allergiche, iper-sensibilità o addirittura processi autoimmuni.

All’interno del sistema immunitario i componenti principali sono dati dai differenti tipi di cellule e dalle molecole (citochine) tramite cui queste cellule comunicano tra loro. Il sistema immunitario è fatto da cellule specializzate che agiscono sia come delle “antenne” di fronte ad eventuali minacce che come dei veri e propri effettori della risposta difensiva.  Benché il sangue non sia di per sé un organo immunologico, rappresenta al contempo la via principale tramite cui la gran parte delle cellule immunitarie circolano nel corpo.

Al giorno d’oggi gli avanzamenti tecnologici consentono di analizzare molti tipi di cellule, di citochine e di altri biomarcatori del sistema immunitario. Le variazioni del sistema immunitario possono essere studiate in modo più completo e tenendo conto dell’influenza dell’età, del sesso e di specifici fattori ambientali.  Sempre più studi confermano l’importanza di comprendere la variabilità inter-individuale e le sue conseguenze a livello del funzionamento immunologico.

Difese immunitarie

Ogni individuo ha uno stato immunitario abbastanza stabile in cui le cellule e le molecole immunitarie sono ben regolate. Tuttavia quando si instaura una risposta immunitaria ciò conduce ad una crescita delle popolazioni cellulari ed un aumento della concentrazione delle proteine; una situazione che ritornerà velocemente allo stato iniziale con il passare del tempo. Sappiamo che i bambini e le persone anziane sono più vulnerabili alle infezioni. Nel primo caso ciò è dovuto al fatto che il sistema immunitario deve ancora svilupparsi di fronte all’esposizione ambientale.  Mentre il sistema immunitario degli anziani è caratterizzato dalla perdita di cellule immunitarie, linfopenia e da una minore diversità dei linfociti B e T. Inoltre si riscontra frequentemente un incremento dei livelli di citochine pro-infiammatorie, il che suggerisce la presenza di infiammazione silente. Tuttavia è importante sottolineare che questi cambiamenti non dipendono di per sé dall’avanzare dell’età, bensì sappiamo che molti fattori ambientali possono incidere differentemente sulle persone nei vari stadi della vita ed influenzare molti parametri immunitari. Uno di questi è sicuramente lo stile di vita.

Un gran numero di fattori può perturbare l’attività del sistema immunitario.

Persino le persone in salute mostrano un elevato grado di variabilità nelle componenti del sistema immunitario. Non è un caso che in ambito scientifico si cominci a parlare di immuno-tipo, cioè l’insieme delle cellule e dei fattori molecolari che caratterizzano il sistema immunitario di una data persona. Sono state documentate anche variabilità legate alle stagioni nel corso dell’anno come per esempio è stato osservato nel caso delle malattie autoimmuni (es. artrite reumatoide). Senza dimenticare le interazioni tra il sistema immunitario e quello ormonale, in particolare grazie all’azione dell’ormone cortisolo ad andamento circadiano. Perciò le risposte immunitarie sono diverse nel corso del giorno o della notte.

Mantenere un livello ottimale delle difese immunitarie è fondamentale per rimanere in salute.

Inoltre le donne mostrano una risposta immunitaria più forte rispetto agli uomini molto probabilmente a causa delle differenze nei livelli ormonali. Gli ormoni sessuali, infatti, possono agire come attivatori o soppressori dell’immunità. Le differenze tra i due sessi trovano sostegno anche nelle differenti incidenze di patologie. Per esempio più del 80% dei casi di tiroiditi autoimmuni, lupus eritematoso sistemicoe e di malattia di Sjogren riguardano le donne.

Un altro fattore coinvolto nella variabilità del funzionamento immunitario (e del tasso di infezioni) è sicuramente la genetica. In merito la ricerca ha messo in luce mutazioni e/o variazioni genetiche (es. polimorfismi), che sottendono una predisposizione genetica complessa. Per esempio si stima che più del 20% dell’espressione dei geni immunitari sia attribuibile ai fattori ereditari. Per di più esistono diversi polimorfismi genetici, che influenzano le proprietà funzionali del sistema di difese e possono contribuire allo sviluppo di disturbi correlati.

Le influenze ambientali sono importanti modificatori della composizione e della funzionalità immunitaria.

Il sistema immunitario è un sistema sensibile agli stimoli interni ed esterni all’organismo. Tra questi ci sono lo stile di vita (alimentazione, stress ed attività motoria), le infezioni, l’esposizione antigenica, i cambiamenti epigenetici e le interazioni con i microrganismi patogeni e simbionti. In particolare è opportuno soffermarsi sul ruolo importante svolto dal microbiota, che per definizione rappresenta l’insieme dei microrganismi che colonizzano stabilmente le mucose, in particolare il tratto digerente. La sua rilevanza nasce dal fatto che il microbiota ha dimostrato di essere fondamentale per il sano sviluppo dei tessuti linfoidi intestinali e per la maturazione quantitativa e funzionale delle cellule immunitarie che proteggono l’organismo.

Il ruolo importante che il microbiota ha nel modellare il sistema immunitario (e non solo) deriva dalla stretta co-evoluzione nel corso dei millenni tra i microrganismi e noi. Un microbiota intestinale equilibrato e con un’alta biodiversità contribuisce a rafforzare il sistema immunitario, a promuovere la tolleranza nei confronti di fattori sensibilizzanti ed a proteggerci dall’azione degli agenti patogeni. D’altra parte una condizione di disbiosi microbica, cioè un’alterazione della composizione delle specie colonizzanti, è correlata ad un maggior rischio di disturbi immunitari fin dalla prima infanzia (es. asma, autoimmunità). In aggiunta il microbiota intestinale è direttamente coinvolto nell’infiammazione e nelle sue manifestazioni, come per esempio nel caso delle malattie infiammatorie intestinali (colite ulcerosa, morbo di Crohn). È stato ormai dimostrato che i microrganismi intestinali possono influenzare la durata e la gravità delle risposte infiammatorie. Ma ciò non riguarda solo l’ambito locale dell’intestino, ma anche le reazioni a livello sistemico.

Il sistema immunitario interagisce attivamente con il microbiota intestinale.

Un altro aspetto da considerare è il mondo dei virus. Gli esseri umani hanno convissuto per millenni con i virus ed alcuni di questi si sono persino integrati stabilmente nel nostro DNA, mentre altri sono ben noti per le loro infezioni ricorrenti. Alcuni virus agiscono come veri e propri modulatori del sistema immunitario. Come avviene per esempio da parte del citomegalovirus (CMV), che tende a riattivarsi regolarmente dopo la prima infezione determinando notevoli cambiamenti a livello dell’immunità globale della persona. In generale tutti noi siamo ogni giorni infettati da virus più o meno pericolosi, che possono indurre risposte immunitarie e cambiamenti nel sistema di difese dell’organismo, modellandone la composizione e la funzione. Oltre a contribuire al rischio di incorrere in disturbi immunitari.

Infine anche le componenti ambientali come il fumo e l’inquinamento hanno un impatto sull’attività del sistema immunitario. Sempre più studi mettono in risalto gli effetti negativi sull’immunità da parte dell’esposizione e dell’accumulo di sostanze tossiche ed inquinanti.

Cura e terapia

In conclusione tenere in dovuta considerazione il sistema immunitario rappresenta una premessa indispensabile per la medicina personalizzata o di precisione. Quest’ultima si prefigge l’obiettivo di considerare ogni persona come differente dalle altre per quanto riguarda i meccanismi patologici e l’efficacia delle varie terapie. Sulla base di questo articolo è doveroso considerare il sistema immunitario in modo completo e complesso piuttosto che frammentato nelle sue innumerevoli parti e funzioni. Il Centro di Medicina Biologica si occupa delle problematiche croniche legate al sistema immunitario e personalizza le proprie terapie al fine di intervenire sui fattori di rischio (es. stile di vita, infezioni croniche e tossine), modulare la risposta immunitaria, alleviare i disturbi correlati (es. allergie, malattie infiammatorie) oppure potenziare la risposta immunitaria come nel caso di infezioni e di tumori.

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Bibliografia essenziale:

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