Una spiccata sensazione di sonnolenza durante il giorno può compromettere lo svolgimento o il completamento delle varie attività quotidiane. Benché spesso sottovalutata, una forte sonnolenza incide negativamente sulla qualità di vita e può avere alla base molteplici cause e fattori di rischio.

Scopri di più su questo tema nel seguente articolo del Cembio.

Sonno: una breve introduzione

Passiamo circa un terzo della nostra vita dormendo, ma nonostante questo fatto spesso non prestiamo attenzione a questo fattore così importante per la nostra salute complessiva. Secondo gli studi più recenti il sonno svolge un ruolo importante nella regolazione delle energie spendibili per i fabbisogni cellulari, per la neuroplasticità ed il funzionamento immunitario. Esso è stimolato sia dal buio che da quanto siamo stati svegli durante la giornata.

Purtroppo i disturbi del sonno sono molto comuni nella popolazione generale e sono associati a ripercussioni sul benessere e sulla salute, non soltanto dal punto di vista della lucidità mentale, ma anche di quello emotivo e fisico. In special modo nelle persone più anziane, ma ormai anche nei giovanissimi, è frequente constatare un aumento dei risvegli ed un minor quantitativo di sonno profondo.

Quali rischi per la salute?

Ogni persona ha un certo fabbisogno di sonno giornaliero al fine di poter mantenere un buon livello di vigilanza, attenzione ed allerta consapevole. Purtroppo al giorno d’oggi il non mantenimento del sonno minimo richiesto dal corpo provoca un deficit di sonno che promuove sonnolenza, cambiamenti d’umore e ricadute cardio-metaboliche. La deprivazione di sonno rappresenta una delle preoccupazioni attualmente più rilevanti a causa degli stili di vita incompatibili con i bioritmi naturali, lo stress tecnologico e l’inquinamento luminoso ed acustico.

Se questi fattori di disturbo proseguono nel tempo è facile osservare la comparsa di irritabilità d’umore, difficoltà di concentrazione, distraibilità, minore motivazione giornaliera e senso di malessere generalizzato. Infine, i rischi per la salute di un disturbo cronico del sonno riguardano un maggior rischio di diabete, ipertensione e deficit neuropsicologici (attenzione, memoria, linguaggio).

Sonnolenza eccessiva

Per sonnolenza si intende una sensazione soggettiva di stanchezza fisica e mentale accompagnata da una maggiore propensione al sonno. Riguarda quasi il 60% delle persone ed è frequentemente associata alle apnee notturne, narcolessia o ipersonnia idiopatica, oltre a diversi altri fattori come spiegato nei prossimi paragrafi.

Una sonnolenza diurna e persistente abbassa la qualità di vita.

È palese che uno stato di sonnolenza durante il giorno è accompagnata da una minore capacità di portare avanti le normali faccende quotidiane. Spesso è caratterizzata dall’incapacità o da un notevole sforzo per rimanere svegli e vigli durante le ore diurne, mentre sopraggiunge un bisogno irresistibile di dormire. È sorprendente pensare al fatto che questo sintomo rappresenta uno dei principali problemi del nostro tempo e responsabile di quasi il 20% di tutti gli incidenti per strada, senza dimenticare quelli sul posto di lavoro.

Quali fattori sono coinvolti?

Lo stato di sonno e di veglia sono bilanciati e controllati da diversi processi neurologici a carico di alcune regioni cerebrali. Quando i sistemi pro-veglia sono meno forti va da sé che quelli che agevolano il sonno assumono maggiore rilevanza. In tale contesto molteplici fattori e neurotrasmettitori sono coinvolti nella regolazione del ciclo sonno-veglia, a seconda dei nostri ritmi quotidiani e dell’altezza del Sole.

Per esempio l’ormone ipocretina, la noradrenalina, la dopamina e l’istamina tendono a far stare svegli e vigili. Viceversa la prostaglandina D2, la glicina, la melatonina così come le citochine pro-infiammatorie agevolano la comparsa del sonno. Senza dimenticare che anche i farmaci o la loro sospensione possono portare ad una maggiore sonnolenza in quanto agiscono sul funzionamento del cervello.

Talvolta può comparire una forte sonnolenza per una decina di giorni in seguito all’abuso di alcool, oppure in seguito ad infezioni significative, oppure persino all’arrivo del ciclo mestruale. Possono provocare un aumento della sonnolenza anche i seguenti fattori:

  • Patologie neurodegenerative (es. Parkinson);
  • Problematiche infettive;
  • Disturbi cerebrovascolari;
  • Tumori;
  • Malattie infiammatorie;
  • Carenza nutrizionali;
  • Insufficienza pancreatica, renale o surrenalica;
  • Ipotiroidismo.

Il ruolo degli ormoni e dello stato infiammatorio

Nelle persone che lamentano sonnolenza diurna vi può essere uno squilibrio ormonale caratterizzato da una minore attivazione dei sistemi ormonali legati all’attivazione. Per esempio livelli eccessivi o anomali dell’ormone cortisolo, come avvengono in caso di risvegli notturni plurimi, stress, orari irregolari o uso di farmaci cortisonici possono portare alla mancanza di sonno e ad uno stato di costante allerta. Un quadro frequentemente riscontrabile nella cosiddetta fatica surrenalica, cioè quando le ghiandole surrenaliche non riescono a tenere il passo agli impegni incessanti, allo stress, alle emozioni incontrollate oppure alle infezioni recidivanti.

In merito anche problematiche di tipo infiammatorio, se mal gestite, possono disturbare il sonno a causa del rilascio delle molecole immunitarie dette citochine che svolgono un’azione pro-infiammatoria. Quando non si riesce a regolare a dovere i processi alla base dello stato infiammatorio il sonno ed i dolori ne risentono in peggio. In special modo nel caso di problematiche infiammatorie un’accentuazione notturna dell’infiammazione ostacola la qualità del sonno e peggiora il senso di benessere nel giorno successivo.

Fattori ormonali, metabolici, infiammatori o digestivi contribuiscono ad una sonnolenza rilevante.

Quindi gli sbilanciamenti degli ormoni legati al ciclo sonno-veglia e dei parametri infiammatori fornisce una probabile spiegazione del fatto che in caso di insonnia si percepisca spossatezza durante la giornata insieme ad una maggiore difficoltà ad addormentarsi alla sera. A differenza invece della stanchezza cronica la sonnolenza persistente tende ad essere associata ad un minor funzionamento dell’asse ormonale che produce gli ormoni corticosteroidei nelle ghiandole surrenali.

In aggiunta, benché sia normale un lieve bisogno di riposo dopo i pasti, una sonnolenza intensa post-prandiale è attribuibile a problematiche legate ad un’alimentazione sbilanciata (es. troppi grassi, proteine o zuccheri semplici), disfunzionalità dell’ormone insulina, oppure a problematiche di ambito digestivo.

Alcuni errori comuni controproducenti

L’errore di molti consiste nel sottovalutare il sintomo e cercare di mascherarlo utilizzando vari stimolanti (es. caffè, energy drinks, fumo, droghe) per cercare di porvi una soluzione. Purtroppo con il passare del tempo questa strategia perde di efficacia ed anzi sovraccarica l’organismo ostacolandone le capacità naturali di autoregolazione. Possiamo paragonare questa situazione a voler forzare una macchina oltre il suo attuale limite e capacità di tolleranza.

In aggiunta anche la pratica di assumere sedativi, tranquillizzanti o ipnotici alla sera, pur se naturali, si focalizza soltanto sulle poche ore del pre e post-sonno, ma non spesso non serve a risolvere gli aspetti fondamentali di mantenimento tra cui lo stress, il disagio psicofisico, gli aspetti emotivi, i dolori osteo-muscolari, il sovrallenamento sportivo, l’abuso di farmaci o stimolanti e/o l’iperattivazione frenetica durante l’arco della giornata.

Scopri come il Cembio può aiutarti

Nel Centro di Medicina Biologica ci occupiamo dei fattori che possono portare ad una sonnolenza diurna eccessivo tramite consulenze specialistiche, analisi e cure personalizzate. È opportuno pertanto fissare un primo appuntamento in modo tale da poter valutare le condizioni di salute della persona e l’eventuale documentazione clinica di riferimento.

Come abbiamo visto la sonnolenza può essere il risultato non soltanto di problematiche legate al sonno, ma anche di altri aspetti che riguardano le altre ore della giornata e che hanno comunque un impatto importante sulle nostre energie fisiche e mentali. Accanto a sovraccarichi psicofisici possono contribuire a questo disturbo anche alterazioni ormonali, metaboliche, gastrointestinali e/o infiammatorie. Per questi motivi è fondamentale risalire ed affrontare la causa sottostante al sintomo al fine di porvi rimedio in modo efficace e duraturo.

Se vuoi conoscere le attività del Cembio o vuoi fissare un appuntamento con i nostri specialisti contatta la nostra segreteria.

Riferimento bibliografici principali:

  • Gandhi KD, Mansukhani MP, Silber MH, Kolla BP. Excessive Daytime Sleepiness: A Clinical Review. Mayo Clin Proc. 2021 May;96(5):1288-1301;
  • Hershner SD, Chervin RD. Causes and consequences of sleepiness among college students. Nat Sci Sleep. 2014 Jun 23;6:73-84;
  • Bollu PC, Manjamalai S, Thakkar M, Sahota P. Hypersomnia. Mo Med. 2018 Jan-Feb;115(1):85-91;
  • Nicolaides NC, Vgontzas AN, Kritikou I, et al. HPA Axis and Sleep. [Updated 2020 Nov 24]. In: Feingold KR, Anawalt B, Boyce A, et al., editors. Endotext [Internet]. South Dartmouth (MA): MDText.com, Inc.; 2000.
Apri chat
Hai bisogno di risposte?
Ciao,
vuoi fissare un primo appuntamento per prenderti cura della Tua salute e fare prevenzione? Scrivi alla nostra segreteria.