L’osteoartrite è il più comune disturbo articolare ed è una delle cause più importanti di disabilità. A differenza di quanto generalmente si pensa l’osteoartrite non è una patologia limitata alla cartilagine ed all’osso, bensì racchiude fattori di rischio molteplici ed interazioni tra l’infiammazione localizzata e quella sistemica. In questo articolo del Cembio approfondiamo di che cosa si tratta e come noi agiamo sullo stato infiammatorio e sul dolore.

Le basi dell’osteoartrite

Le ossa sono tenute assieme tra loro grazie alle articolazioni, le quali permettono un certo grado di movimento reciproco delle due estremità ossee. In particolare tra le ossa di un’articolazione svolge un ruolo chiave il tessuto fibroso e cartilagineo. Inoltre, il movimento è tenuto a bada anche grazie alla capsula articolare e ed alla presenza dei legamenti.

L’osteoartrite è la patologia artritica più frequente al mondo e riguarda circa una persona su tre tra gli over 60. Questa malattia può colpire il ginocchio, l’anca, la spina dorsale e le dita con la comparsa di dolore, problemi articolari e deformazioni. Si tratta di una patologia degenerativa e caratterizzata dalla presenza di alterazioni a carico della cartilagine, dell’osso, della capsula articolare e del liquido sinoviale. Come già accennato sopra in un’articolazione sana le due ossa in congiunzione sono mantenute ad una giusta distanza grazie allo spessore della cartilagine interposta. Ma nelle prime fasi dell’osteoartrite avviene una distruzione della cartilagine articolare, che va incontro progressivamente ad erosione e spaccatura. Questi processi patologici provocano un assottigliamento dello spazio tra le ossa, mentre l’articolazione diviene infiammata e gonfia.

L’osteoartrite è una malattia che impatta non solo sulla cartilagine ma su tutta l’articolazione.

Con il passare del tempo la perdita della cartilagine è sempre più grave e l’osso inferiore subisce una costante frizione con quello superiore, il che conduce alla sua levigazione e formazione anomala di piccole cisti ossee. In aggiunta attorno alla periferia dell’articolazione si formano escrescenze ossee, dette osteofiti, per effetto di una crescita irregolare dell’osso verso l’esterno. In questa fase le alterazioni infiammatorie diventano particolarmente evidenti e rilevanti, mentre peggiora progressivamente l’atrofia muscolare a causa dal disuso dell’articolazione stessa.

Fattori di rischio e sintomi

L’osteoartrite include i seguenti fattori di rischio principali:

  • Invecchiamento;
  • Alterazioni a carico delle articolazioni (es. carichi eccessivi, deformità);
  • Traumi articolari;
  • Necrosi dell’osso;
  • Deposizione di cristalli;
  • Infiammazione articolare pregressa;
  • Obesità;
  • Sesso femminile;
  • Suscettibilità genetica.

Generalmente l’osteoartrite riguarda le articolazioni sottoposte a maggiore usura per sforzi fisici o per motivi professionali. A titolo di esempio possiamo citare le problematiche a carico delle dita nei dattilografi e del ginocchio negli sportivi.

I sintomi generali includono la presenza di dolore articolare, limitazione dei movimenti insieme a possibili edemi locali. Ciò è causato alla presenza di escrescenze ossee e simili a noduli, oltre all’accumulo di liquidi nella cavità articolare.

Gli effetti dell’infiammazione silente

Rispetto al passato l’osteoartrite non è più considerata una vera e propria patologia degenerativa a causa dell’usura corporea, bensì rappresenta una malattia multifattoriale in cui l’infiammazione svolge un ruolo chiave. È ben noto che molte persone con osteoartrite soffrono di sintomi da infiammazione articolare come la rigidità mattutina, dolore, gonfiore e sensazione di calore.

L’infiammazione riscontrabile nell’osteoartrite è generalmente persistente, ma silente. In particolare si assiste ad un’infiammazione di basso grado in cui si elevano i mediatori infiammatori tra cui per esempio l’interleuchina 1 ed il TNF-alfa. Tuttavia il tipo di infiammazione rappresenta una differenza rilevante rispetto alle tipiche artriti infiammatorie come per esempio l’artrite reumatoide. Nell’osteoartrite, infatti, l’analisi dei parametri infiammatori sia nel sangue che nel fluido sinoviale mostrano solo livelli lievemente elevati e comunque ben inferiori rispetto all’artrite reumatoide, senza tralasciare che intervengono meccanismi e cellule immunitarie parzialmente diversi nelle due condizioni. In sintesi gli aspetti infiammatori coinvolti avvengono spesso in modo sotto-soglia e subdolo.

L’infiammazione di basso grado favorisce la comparsa e la progressione dell’osteoartrite.

In caso di osteoartrite la membrana sinoviale, che racchiude e protegge i fluidi lubrificanti dell’articolazione, è oggetto di infiltrazione immunitaria e di alterazioni pro-infiammatorie. Per questi motivi si parla di sinovite, che rappresenta un evento iniziale ben prima che si manifesti l’osteoartrite vera e propria. Questo stato infiammatorio è dovuto in primis al funzionamento del sistema immunitario, che viene persistentemente stimolato dal danno organico.

Riteniamo importante sottolineare che non è la sola infiammazione locale ad essere importante nella comparsa dell’osteoartrite, ma anche quella sistemica nell’organismo. Per esempio l’obesità incide su questa problematica articolare non solo tramite il maggior carico sulle articolazioni, ma anche attraverso lo stato pro-infiammatorio promosso dall’eccesso adiposo. Pertanto l’infiammazione sistemica derivante dall’obesità o da altre malattie croniche è in grado di promuovere l’infiammazione articolare, la quale può a sua volta sfociare nell’osteoartrite.

Che cosa facciamo noi per l’osteoartrite

Il Centro di Medicina Biologica affronta i processi alla base dell’osteoartrite tramite terapie e trattamenti personalizzati. Come scritto sopra il danno o il sovraccarico articolare, spesso in combinazione ad altri fattori di rischio, scatena un circolo vizioso in cui il danno al tessuto, la mancata riparazione e l’infiammazione di basso grado si rinforzano a vicenda provocando un’ulteriore perdita cartilaginea e la degenerazione articolare. Ne consegue che il nostro approccio non si focalizza limitatamente alla singola articolazione, bensì affronta i meccanismi disfunzionali che favoriscono lo sviluppo ed il mantenimento del disturbo.

Le nostre cure ed i nostri trattamenti agiscono sui processi cellulari e fisiologici alla base del dolore, in primis lo stato infiammatorio sistemico ed i meccanismi di processamento del dolore stesso. In merito effettuiamo analisi innovative per la valutazione della salute cellulare, del funzionamento neuro-endocrino e del reale bilanciamento pro-infiammatorio ed anti-infiammatorio. Inoltre, utilizziamo diversi trattamenti ambulatoriali come per esempio il trattamento di ripolarizzazione cellulare, che è una metodica non invasiva in grado di ridurre il dolore ed i marcatori pro-infiammatori tipici dell’osteoartrite.

Infine ricordiamo che il nostro approccio terapeutico non restringe il proprio focus alla sola sede dolorante, bensì affrontiamo le altre cause che possono aggravare lo stato infiammatorio e ripercuotersi sull’articolazione. Per esempio il supporto dei nostri specialisti nella perdita di peso in caso di sovrappeso oppure nella risoluzione di altre problematiche di natura infiammatoria possono alleviare i sintomi da osteoartrite.

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Bibliografia essenziale:

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  • Scanzello CR. Role of low-grade inflammation in osteoarthritis. Curr Opin Rheumatol. 2017 Jan;29(1):79-85;
  • Woodell-May JE, Sommerfeld SD. Role of Inflammation and the Immune System in the Progression of Osteoarthritis. J Orthop Res. 2020 Feb;38(2):253-257.
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