Il diabete è caratterizzato da un incremento dei livelli glicemici nel sangue insieme all’incapacità di produrre l’insulina e/o di mantenerne efficace l’azione. Data la sua natura cronica il diabete aumenta il rischio di sviluppare altre patologie, soprattutto a causa dei danni vascolari e dell’impatto sul funzionamento degli organi. Circa il 90% di tutte le forme di diabete è il diabete mellito di tipo 2, che prende avvio quando il pancreas non riesce più a compensare gli sbalzi glicemici.

Sulla base delle ultime scoperte il diabete è una malattia cronica in cui i processi infiammatori giocano un ruolo rilevante e da non sottovalutare. Nel presente articolo del Cembio vengono approfonditi questi aspetti (purtroppo poco conosciuti) mettendone in risalto l’importanza in chiave sia preventiva che terapeutica. Ma procediamo con ordine e scopriamo quali eventi avvengono all’inizio della malattia.

Che cos’è la sindrome metabolica

Per definizione la sindrome metabolica è caratterizzata dalla presenza di almeno tre dei seguenti fattori:

  • Eccesso di zuccheri nel sangue (iperglicemia);
  • Alti trigliceridi ematici;
  • Carenza di colesterolo HDL;
  • Pressione arteriosa elevata.

La sindrome metabolica incrementa il rischio di gravi patologie come il diabete mellito e quelle cardiovascolari. La gran parte delle persone con la sindrome metabolica presenta un accumulo adiposo eccessivo, soprattutto a livello addominale e/o a livello viscerale. Tuttavia, è un errore pensare che i disturbi metabolici colpiscano solo le persone in sovrappeso, in quanto non è infrequente riscontrare anche in chi ha un peso nei limiti raccomandati alti livelli di trigliceridi nel sangue oppure la presenza di steatosi epatica.

La sindrome metabolica ha alle spalle fattori legati all’adipe, all’insulina ed all’immunità.

Nelle persone sane l’insulina è un ormone secreto dal pancreas, che stimola le cellule ad introdurre dentro di sé lo zucchero glucosio circolante nel sangue al fine di garantirne il rifornimento energetico. Inoltre, l’insulina consente il deposito delle scorte energetiche e permette la sintesi delle proteine. Tuttavia, l’insulina è al centro di un concetto chiave delle problematiche metaboliche, la cosiddetta resistenza insulinica. Questo termine si riferisce ad un’alterazione del normale funzionamento dell’insulina a livello degli organi, il che conduce ad una minore sensibilità delle cellule all’azione di questo importante ormone. Con il trascorrere del tempo questa condizione provoca un aumento dei livelli degli zuccheri, dei grassi, della pressione del sangue insieme ad un incremento dell’accumulo adiposo.

Riconsiderare il tessuto adiposo

Se in passato il tessuto adiposo era considerato semplicemente una riserva inerte di energia, al giorno d’oggi le scoperte scientifiche hanno ribaltato questa visione e mettono altresì in risalto le sue funzionalità ormonali. In particolare le cellule adipose sono in grado di rilasciare un ampio spettro di mediatori come per esempio le cosiddette adipochine, citochine e chemochine. Queste sostanze regolano diversi processi metabolici ed infiammatori in vari organi tra cui il fegato, i muscoli, il pancreas, il sistema nervoso ed il tessuto adiposo.

Metabolismo ed infiammazione

La sindrome metabolica è associata ad una spiccata attivazione immunitaria ed al maggiore rilascio di mediatori infiammatori. Questi processi promuovono uno stato infiammatorio di basso grado, cioè non acuto, bensì silente e persistente nel tempo. Ciò determina un ulteriore reclutamento delle cellule immunitarie nei tessuti chiave del metabolismo, in primis il tessuto adiposo. Inoltre, le cellule costituenti la massa grassa vanno incontro ad un’alterazione della loro attività portando al rilascio di vari fattori che aggravano ulteriormente lo stato infiammatorio.

Nelle persone con diabete si assiste ad un incremento di vari fattori pro-infiammatori come per esempio l’interleuchina 6, la quale stimola l’espressione di altri marcatori infiammatori come per esempio la proteina C reattiva. In sintesi gli studi hanno dimostrato che l’aumento delle citochine pro-infiammatorie conduce ad una minore sensibilità del corpo all’azione dell’insulina, cioè in poche parole promuove una condizione di resistenza insulinica.

L’infiammazione di basso grado favorisce la progressione patologica della sindrome metabolica aumentando notevolmente il rischio di incorrere nel diabete, nella steatosi epatica (il cosiddetto fegato grasso), nell’aterosclerosi e nelle malattie neurodegenerative. Il problema nasce dal fatto che lo stato infiammatorio persistente conduce ad un malfunzionamento del metabolismo cellulare, il quale a sua volta contribuisce allo al mantenimento del disturbo metabolico. Si tratta perciò di un vero e proprio circolo vizioso che merita di essere affrontato insieme ad uno specialista.

Infiammazione multifattoriale

Oltre all’infiammazione adiposa nel diabete si assiste ad un aumento dello stato infiammatorio e dell’infiltrazione immunitaria a carico sia del fegato che dei muscoli, la cui funzione è essenziale per una corretta regolazione dei parametri metabolici. In condizioni di salute i muscoli svolgono un ruolo chiave per l’approvvigionamento del glucosio dal circolo ematico, mentre una loro alterazione è fortemente coinvolta negli squilibri metabolici e nella resistenza insulinica. In merito un numero crescente di studi conferma l’infiammazione silente a livello delle cellule muscolari in caso di eccessivo accumulo adiposo. Senza tralasciare che l’infiammazione coinvolge direttamente il pancreas, in particolare le cellule beta, che sono responsabili della sintesi e della secrezione dell’insulina. Infine, in caso di obesità e di diabete l’accumulo adiposo non si limita al solo ambito addominale, ma coinvolte in modo nascosto anche gli organi viscerali (es. cuore, pancreas, fegato) dando origine al cosiddetto grasso ectopico, che incide negativamente sulla salute dell’organo stesso.

Cembio per la cura dell’infiammazione sistemica

Il Centro di Medicina Biologica affronta la sindrome metabolica ed il diabete mellito tramite percorsi terapeutici dedicati. Accanto alla cura dello stile di vita, dell’attività fisica e dell’alimentazione crediamo che sia necessario affiancare cure e terapie adeguate al fine di riportare l’equilibrio a livello della salute cellulare e della fisiologia dell’organismo. In particolare nel presente articolo ci siamo soffermati sul ruolo critico che l’infiammazione ricopre sia all’inizio che nella progressione del diabete. Secondo i nostri specialisti questi aspetti non sono semplici fattori accessori, bensì rappresentano il fulcro degli aspetti sistemici conseguenti alla patologia metabolica.

Il diabete non è localizzato a livello del grasso o del pancreas, ma è sistemica.

Per questi motivi le nostre cure ed i nostri trattamenti ambulatoriali vengono personalizzati con l’obiettivo di modulare l’attivazione immunitaria e l’infiammazione di basso grado, che impatta silenziosamente soprattutto sul funzionamento del tessuto adiposo, epatico, pancreatico e muscolare. Così come ogni terapia nutrizionale non può essere standard per tutti e deve essere piuttosto ritagliata ad hoc sulla base degli aspetti clinici e diagnostici, allo stesso modo in sede di consulto valutiamo quali delle nostre cure e dei nostri trattamenti sono i più indicati per la persona.  In aggiunta presso il nostro Centro effettuiamo analisi innovative per l’approfondimento dei fattori alla radice del problema metabolico come per esempio l’analisi dei mediatori pro-infiammatori, le capacità di regolazione immunitaria, il funzionamento mitocondriale ed il profilo neuro-ormonale.

Se hai un disturbo metabolico come la sindrome metabolica ed il diabete noi possiamo aiutarTi.

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Bibliografia essenziale:

  • Halim M, Halim A. The effects of inflammation, aging and oxidative stress on the pathogenesis of diabetes mellitus (type 2 diabetes). Diabetes Metab Syndr. 2019 Mar-Apr;13(2):1165-1172;
  • Böni-Schnetzler M, Meier DT. Islet inflammation in type 2 diabetes. Semin Immunopathol. 2019 Jul;41(4):501-513;
  • Prasad M, Chen EW, Toh SA, Gascoigne NRJ. Autoimmune responses and inflammation in type 2 diabetes. J Leukoc Biol. 2020 May;107(5):739-748;
  • Burhans MS, Hagman DK, Kuzma JN, Schmidt KA, Kratz M. Contribution of Adipose Tissue Inflammation to the Development of Type 2 Diabetes Mellitus. Compr Physiol. 2018 Dec 13;9(1):1-58.
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