I parassiti sono piccoli organismi, che possono annidarsi in diverse zone del corpo approfittando delle condizioni favorevoli per il loro nutrimento, sopravvivenza e riproduzione. Una parte di questi esseri viventi colonizza il tratto intestinale e potrebbe essere causa di sintomi ed infiammazione intestinale.

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Biodiversità intestinale

Il termine microbiota si riferisce all’insieme delle comunità microbiche che colonizzano una data area del corpo. Questo termine ha ormai sostituito quello obsoleto di flora intestinale e ne ha rivoluzionato il senso. Il microbiota umano, infatti, non è costituito soltanto dai famosi batteri ma anche da altri organismi viventi come gli arachaea, i funghi, i virus ed i parassiti. In particolare il tratto digerente è l’ambiente corporeo più altamente popolato di microrganismi, le cui funzioni continuano a riservare continue sorprese alla scienza.

Queste comunità microbiche sono importanti per il mantenimento dei normali processi fisiologici come per esempio lo sviluppo del sistema immunitario, la sintesi di molecole bio-attive, la regolazione intestinale e quella metabolica. Inoltre, queste diverse popolazioni di organismi sono fatte da comunità dinamiche e non fisse, in grado di interagire l’un l’altra influenzando lo stato di benessere. D’altra parte, quando la loro composizione o funzionalità si altera la persona è esposta ad un maggior rischio di sviluppare vari disturbi e malattie come la sindrome del colon irritabile, la steatosi epatica, la colite ulcerosa ed il morbo di Crohn.

Parassiti e intestino

Esistono molteplici generi di parassiti che sono in grado di abitare il tratto gastrointestinale ed è ben noto che alcune forme parassitarie hanno un chiaro ruolo patogeno. A titolo di esempio Entamboeba histolytica è un importante parassita gastrointestinale, il cui contagio può avvenire in seguito all’ingestione di alimenti (es. frutta e verdura) o acqua contaminati. Questa ameba si nutre delle colonie batteriche e talvolta può provocare un’infiammazione intestinale simile al morbo di Crohn con ulcerazioni della mucosa del colon, dolori crampiformi in sede addominale, diarrea, anemia e dimagrimento. Invece l’infezione da criptosporidi può coinvolgere la mucosa intestinale dell’intestino tenue, provocare diarrea e complicare il quadro clinico delle persone con malattie infiammatorie intestinali. Inoltre, la Giardia è un parassita non invasivo, che può contaminare le acque, soprattutto laddove le condizioni igieniche siano scarse, e può interferire con l’assorbimento dei nutrienti causando malassorbimento intestinale, crampi addominali, flatulenza, diarrea acquosa, intolleranze alimentari o sindrome del colon irritabile.

Se in passato le problematiche causate da parassiti protozoari erano meno diffuse in passato, al giorno d’oggi stanno diventando sempre più rilevanti e frequenti a causa della globalizzazione, persino nelle zone a clima temperato. Ciò riveste una particolare criticità in special modo per le persone con una salute fragile come per esempio nel caso di deficit immunitari.

Il doppio ruolo dei parassiti

L’infiammazione intestinale è influenzata sia da aspetti genetici di suscettibilità, sia dallo stile di vita che dal microbiota, cioè dall’alterazione delle comunità microbiche nell’intestino che possono ripercuotersi sulla maturazione immunitaria e sulla la funzionalità intestinale. Secondo la teoria immunologica dell’igiene l’incremento negli ultimi decenni delle malattie infiammatorie ed autoimmuni è dovuto ad un’esposizione insufficiente agli agenti ambientali ed ai microrganismi in età infantile. Secondo questa teoria un’ambiente troppo sterile, pulito e urbanizzato può determinare in futuro l’avvio di risposte infiammatorie inappropriate pur di fronte a stimoli innocui.

Inoltre, sulla base delle evidenze più recenti risulta che una buona proporzione di tutti i parassiti intestinali piuttosto che causare patologie siano collegate al mantenimento della stessa salute intestinale. Pertanto non tutti i parassiti sono necessariamente patogeni, ma è opportuno valutarne le caratteristiche biologiche ed i livelli. La maggior parte dei parassiti, infatti, si è evoluta nel corso dei milioni di anni per arrecare meno danno possibile all’ospite ed alcuni protozoi fanno parte normalmente del microbiota umano. A titolo di esempio alcuni sottotipi di Blastocystis hominis sono collegati all’esacerbazione della colite ulcerosa, mentre altri sembrano protettivi. In aggiunta la presenza di vermi intestinali potrebbe proteggere dall’infiammazione intestinale e dall’autoimmunità.

Cembio per la salvaguardia della salute intestinale

Il Centro di Medicina Biologica affronta i disturbi intestinali a carattere infiammatorio tramite analisi avanzate e cure personalizzate ad hoc per la persona. In particolare, come emerso dal presente articolo, nell’ambito delle problematiche intestinali riteniamo importante sottolineare che i microrganismi intestinali giocano un ruolo sicuramente importante, ma non limitato ai soli batteri, virus o funghi. I parassiti rappresentano infatti dei protagonisti importanti del microbiota intestinale ed il cui ruolo è sempre più al centro di numerose ricerche. Nell’intestino esistono differenti e molteplici specie parassitarie, che a seconda della loro specificità possono incidere negativamente sulla barriera intestinale, sull’infiammazione, sulla disbiosi e sullo stato nutrizionale della persona.

In conclusione presso il nostro Centro effettuiamo analisi specifiche ed innovative per la valutazione dei parassiti intestinali, che possono essere affrontate tramite trattamenti e terapie mirate.

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