L’ipertensione arteriosa provaca un aumento eccessivo della pressione del sangue sui vasi della circolazione mettendo in sofferenza l’intero sistema cardiovascolare (e non solo). Ma si può fare attivamente qualcosa per questa condizione oppure bisogna affrontarla solo passivamente e con l’utilizzo dei farmaci? Esistono trattamenti mirati ed efficaci? La risposta a queste domande è il Biofeedback, un trattamento a beneficio della salute e della prevenzione.

Introduzione all’ipertensione

L’ipertensione arteriosa è uno dei disturbi cronici a più alta frequenza nel mondo e rappresenta un ben noto fattore di rischio per le malattie cardiovascolari e cerebrovascolari tra cui l’infarto cardiaco, l’angina, l’ictus e persino per le patologie renali. Rappresenta un disturbo multifattoriale in cui convergono sia fattori ambientali sia genetici che quelli comportamentali. Inoltre, è possibile mettere in luce la causa della malattia solo nel 10% dei casi, mentre almeno il 90% dei casi non ha alle spalle una patologia definita.

La pressione sanguigna è influenzata da diversi fattori, tra cui l’età. Almeno nei paesi occidentali la pressione sistolica tende ad aumentare gradualmente con il passare degli anni, mentre quella diastolica tende a raggiungere il suo massimo intorno ai 50 anni per poi declinare. Inoltre, esiste una chiara correlazione con un peso corporeo eccessivo, l’affaticamento fisico, lo stress psicologico e lo stato ormonale.

Sistema di regolazione della pressione sanguigna

A livello delle grandi arterie, come per esempio l’aorta e le carotidi, esiste un meccanismo basato su speciali recettori che in condizioni d buon funzionamento agisce un preciso regolatore della pressione arteriosa. Tecnicamente si tratta del cosiddetto sistema barorecettoriale, che attraverso le connessioni con il sistema nervoso funziona in modo potente e rapido riportando l’equilibrio pressorio. In poche parole questo sistema influenza il battito cardiaco, la respirazione ed il tono vascolare a seconda della pressione rilevata sui vasi sanguigni. L’insieme di questi meccanismi tendono a mantenere la pressione arteriosa nei limiti accettabili del 110-130 per la sistolica e 75-85 per quella diastolica.

Ipertensione e sistema nervoso autonomo

Nelle persone con ipertensione si assiste ad una disfunzione delle normali capacità di auto-regolazione della pressione del sangue. Ciò avviene a causa di una minore responsività e flessibilità delle pareti dei vasi insieme allo sbilanciamento dell’attività del sistema nervoso autonomo. Quest’ultimo costituisce una parte del più generale sistema nervoso e partecipa a numerose funzioni vitali. In particolar modo il sistema nervoso autonomo regola la frequenza cardiaca e respiratoria, la vasodilatazione, le capacità anti-infiammatorie, la digestione ed il focus mentale. Esso è suddivisibile in due rami principali: il sistema simpatico e quello parasimpatico. Il primo è coinvolto attivamente nella stimolazione ed attivazione della persona di fronte a qualsiasi compito o stress, mentre il secondo partecipa al recupero psicofisico ed al rilassamento.

Il sistema nervoso autonomo è fortemente coinvolto nell’ipertensione arteriosa.

In caso di ipertensione arteriosa la predominanza del sistema nervoso simpatico su quello parasimpatico è molto frequente. Inoltre, la variabilità della frequenza cardiaca, che è un indice generale dell’attività del sistema nervoso autonomo, è al di sotto della normalità. Tutto ciò indica che il sistema nervoso autonomo è malfunzionante e non riesce a tenere a freno gli sbalzi di una pressione troppo alta o troppo bassa.

Biofeedback per una pressione sotto controllo

Il Centro di Medicina Biologica utilizza la metodica del Biofeedback per migliorare il controllo della pressione arteriosa e la flessibilità vascolare. Rappresenta pertanto un trattamento valido ed efficace, perché agisce sui processi fisiologici predisposti alla regolazione della pressione, in primis a livello del sistema nervoso autonomo. Inoltre, dato che i farmaci anti-ipertensivi risultano inefficaci almeno nella metà dei casi, il Biofeedback costituisce una vera e propria terapia non farmacologica, che si integra perfettamente con le nostre cure ed i nostri trattamenti per la prevenzione e protezione cardiovascolare.

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