Gli estrogeni sono ormoni sessuali presenti sia nella donna che nell’uomo e svolgono numerose funzioni importante per l’organismo. I livelli di estrogeni sono influenzati da diversi aspetti tra cui lo stile di vita, le patologie, l’esposizione ambientale ed anche la genetica.

Scopri di più su come il DNA può influenzare gli ormoni e su che cosa facciamo per il riequilibrio ormonale naturale in questo articolo del Cembio.

Sistema ormonale: introduzione

Il sistema endocrino produce ormoni, che sono molecole messaggere che raggiungono tessuti ed organi bersaglio attraverso la circolazione. In particolare gli ormoni vengono sintetizzati e rilasciati da cellule specializzate e localizzate in strutture ghiandolari nel corpo (es. tiroide, ipofisi, gonadi etc.). Inoltre, ogni ormone esercita i suoi effetti se e solo se si lega a specifici recettori presenti nelle cellule, le quali ricevano in tal modo l’informazione per mettere in moto determinate reazioni.

L’alterazione di un ormone ha effetti complessi sugli altri organi endocrini.

Le alterazioni ormonali possono trarre origine da una molteplicità di livelli tra cui la sintesi, il rilascio, il trasporto ed il deficit dei recettori bersaglio. Una scarsa o eccessiva produzione ormonale può dovuta a fattori genetici, a malattie metaboliche, tumorali, autoimmuni oppure può essere conseguente alla compressione delle strutture anatomiche adiacenti.

Che cosa sono gli estrogeni?

Le ovaie sono un organo importante dal punto di vista endocrino, in quanto producono estrogeni e progesterone. Ciò avviene grazie alla stimolazione ormonale ciclica da parte di una piccola regione del cervello, detta ipofisi, che rilascia l’ormone follico-stimolante (FHS) e luteinizzante (LH). Gli estrogeni a loro volta stimolano la proliferazione dell’endometrio e sono responsabili dello sviluppo e del mantenimento dei caratteri sessuali femminili.

Gli estrogeni circolanti principali, sia nella donna che nell’uomo, sono l’estradiolo, l’estrone e l’estriolo. In particolare nelle donne prima della menopausa l’esteadiolo prodotto dalle ovaie è il tipo di estrogeno predominante, mentre nel post- menopausa l’estrone assume una maggiore rilevanza.

Quando gli estrogeni sono sbilanciati si hanno ripercussioni negative a livello dell’utero e del seno come per esempio la comparsa di irregolarità del ciclo mestruale, infertilità, noduli o ingrossamenti mammari, carcinoma della mammella e dell’endometrio. È opportuno sottolineare che i livelli degli estrogeni vengono bilanciati tramite sia la loro produzione che degradazione. Quest’ultima avviene grazie all’intervento di diversi enzimi che li convertono in molecole più solubili e quindi eliminabili con le urine o le feci.

Genetica e metabolismo estrogenico

I livelli degli ormoni sessuali possono variare da una persona all’altra anche grazie al contributo del DNA. Ricordiamo che il DNA racchiude le informazioni per lo sviluppo, l’organizzazione e la riproduzione di ogni essere vivente e può essere paragonato ad un grande database, che la cellula utilizza per svolgere le proprie attività vitali. Ne consegue che la genetica influenza anche un ambito fondamentale come quello del metabolismo ormonale, estrogeni inclusi.

Più in dettaglio esistono delle piccole variazioni nella sequenza del DNA, detti polimorfismi genetici, che possono influenzare l’attività degli enzimi coinvolti nella biosintesi, nel metabolismo e nella neutralizzazione dei prodotti finali di degradazione degli estrogeni. Ciò è particolarmente importante nel campo della salute, in quanto i metaboliti degli estrogeni, piuttosto che gli ormoni principali, possono esercitare effetti negativi se in eccesso, come per esempio per quanto riguarda una maggiore vulnerabilità al tumore al seno.

Che cosa noi facciamo

Presso il Centro di Medicina Biologica è possibile effettuare in sede di consulto l’analisi genetica dei polimorfismi del DNA, che influenzano le reazioni di trasformazione degli estrogeni. Questo test è non invasivo e permette di valutare la suscettibilità genetica, e perciò individuale, in relazione ad una maggiore esposizione del corpo agli estrogeni o ai loro metaboliti. In particolare l’analisi dei polimorfismi genetici può essere utile in caso di:

  • Endometriosi;
  • Irregolarità del ciclo;
  • Amenorrea;
  • Sindrome premestruale;
  • Fibromi uterini;
  • Micropolicistosi ovarica;
  • Familiarità per il tumore al seno, all’utero o alle ovaie.

In conclusione le informazioni contenute nel DNA possono aiutare a comprendere i propri fattori genetici di suscettibilità o di protezione, oltre a permettere, insieme ad uno specialista, di mettere in campo le migliori strategie preventive e/o di riequilibrio del profilo ormonale.

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